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Redazione

La "piazzetta" di Maria Costa, poetessa del mare: diamo nuova vita tra le macerie delle Case Basse

In quello slargo si recava all'alba la Sibilla dello Stretto a cui la rassegna “Mare Mito Messina” vuole rendere omaggio. Con una proposta

C’è, tra le “macerie” di Case Basse, una piccola piazza affacciata sull’ultimo scorcio di mare rimasto dopo il sacco edilizio perpetrato ai danni del quartiere. Vi si recava all’alba Maria Costa, che delle Case Basse è stata anima lirica e fiera custode di memorie, per ringraziare quel mare e comporre la sua quotidiana “quartina” di versi. Una ritualità di gesti e ispirazione che traeva spunto dalla distesa azzurra sporta sul Continente ancora pullulante di luci e, chissà, forse anche dalla leggiadria delle fronde spioventi del grande eucalipto piantato proprio in mezzo alla piazza.

La scoprii per caso un pomeriggio, risalendo dall’abitazione di Maria Costa che si trova a pochi passi da lì. A colpirmi fu il contrasto, per me stridente, tra la bellezza del luogo - un’autentica “cartolina” dello Stretto - e il degrado circostante, denotato dal pattume circostante e la presenza di orridi casotti sormontati da coperture decisamente “sospette”. Questa testata pubblicò, all’epoca, alcune foto segnaletiche da me scattate con un laconico commento a margine.

Passarono degli anni, e quando Mauro Cavallaro, conservatore del Museo della Fauna della nostra Università, mi propose di promuovere e organizzare una rassegna di eventi cittadini sul mare al fine di valorizzare alcuni luoghi “magici” di Messina, mi sovvenne della piccola piazza nascosta e degradata delle Case Basse. Ove, pensai, si poteva realizzare un evento “speciale” dedicato a Maria Costa.

Se è vero, difatti, che esiste un “genius loci”, una cifra identificativa, cioè, che connota i luoghi, non v’è dubbio che “quella” piazza lo possedeva in pieno. Perché grondava – letteralmente – della poesia di Maria Costa, “Sibilla dello Stretto”, che pure – e forse specie – in quel posto aveva composto molti dei suoi versi.

Non sbagliavo, almeno a giudicare dal folto uditorio che si è raccolto, il pomeriggio del 17 giugno scorso, in una piazza sgomberata dagli automezzi che abitudinariamente vi si parcheggiano, grazie a un’ordinanza municipale per l’occasione predisposta. Con gente rimasta in piedi fino alla fine a seguire le numerose testimonianze – letterarie e personali – che si sono susseguite sullo sfondo di uno scenario da favola, un autentico “contenitore di miti” come peraltro si addice a quell’immenso giacimento che è il nostro “Bosforo d’Italia” (come definì lo Stretto Edoardo Giacomo Boner).

La rassegna “Mare Mito Messina” si concluderà l’8 luglio, con un evento ospitato nel circolo canottieri “Thalatta” ove verrà messo in scena il “reading” poetico “Mare dentro mare” che, quand’era ancora in vita, ho messo per iscritto e dedicato a Maria Costa. Mi piacerebbe che, in quella sede, fosse annunciata la candidatura ufficiale di “quella” piazza a luogo dell’anima cittadino, da intitolarsi ovviamente alla memoria della Poetessa di Case Basse. Spero forse troppo?

La "piazzetta" di Maria Costa, poetessa del mare: diamo nuova vita tra le macerie delle Case Basse

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