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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Redazione

Pioggia di contributi all'editoria: ma la Regione sostiene davvero l'informazione di qualità?

Dalle graduatorie dell'Irfis si evince come e a chi sono stati assegnati i 10 milioni previsti nella finanziaria dell'anno scorso: grosse somme pure a realtà marginali del giornalismo siciliano, mentre vengono tagliate fuori tra gli altri La Repubblica e Citynews (editore di MessinaToday, che annuncia ricorso) pur essendo presenti capillarmente sul territorio

Conta di più la qualità dell'informazione - con giornalisti che sono realmente radicati sul territorio, trovano notizie e forniscono ai lettori contenuti originali - oppure un'impresa editoriale va considerata tale solo da un punto di vista burocratico, a prescindere da ciò che pubblica e dall'effettiva presenza di una redazione strutturata?  

La domanda sorge spontanea spulciando le graduatorie stilate dall'Irfis (vedi pdf allegati) sui contributi a fondo perduto concessi dalla Regione alle imprese editoriali: quotidiani e periodici di carta stampata, giornali online, emittenti radiotelevisive, agenzie di stampa. Cinque categorie di aziende in tutto, individuate nel bando emanato da Palazzo d'Orleans sulla scorta di uno stanziamento da 10 milioni di euro deliberato dall'Ars nella finanziaria dello scorso anno per alleviare la crisi economica che da anni ha colpito il settore e che - in alcuni casi, soprattutto per i media tradizionali - si è aggravata con l'emergenza Covid. 

Contributi "a pioggia" che, come accade in questi casi, finiscono per far emergere disparità, sproporzioni e paradossi. Della serie, visto che i soldi per quello che è un settore cruciale per la democrazia (a maggior ragione oggi in tempo di pandemia) sono saltati fuori, la Regione almeno avrebbe potuto spenderli meglio. Così non sembra a guardare le graduatorie, su tutte quella delle iniziative editoriali online, dove anche realtà marginali nel panorama del giornalismo siciliano - non tanto per dimensioni aziendali ma per qualità e consistenza dell'informazione prodotta - hanno beneficiato di grosse somme. Capita, lo dicevamo, quando si sceglie di erogare contributi a pioggia che non vengono vincolati ad obblighi come l'innovazione aziendale, il rinnovamento di mezzi e processi produttivi, l'assunzione di giornalisti. Come avvenuto ad esempio in Emilia-Romagna, dove la Regione ha erogato agli editori che nell'ultimo periodo hanno assunto giornalisti. Ma capita pure quando non si tiene in debito conto l'apprezzamento dei lettori rispetto alle notizie pubblicate, che si riflette nelle classifiche mensili dei quotidiani online più letti

Le disparità tra i requisiti del bando

Che ci fosse una disparità di base, lo avevamo rilevato a novembre dello scorso anno quando il governatore Nello Musumeci ha firmato il decreto con il quale sono stati stabiliti i requisiti del bando per l'assegnazione dei fondi. La nota che più di tutte stonava era quella della sede legale in Sicilia per le aziende destinatarie dei contributi, con unica deroga alle agenzie di stampa, alle quali bastava avere nell'Isola "anche solo la sede operativa". Un requisito che ha tagliato fuori realtà editoriali importanti che hanno in organico giornalisti siciliani assunti, come La Repubblica e Citynews, società quest'ultima editrice di PalermoToday, CataniaToday, MessinaToday e AgrigentoNotizie. Citynews spa - dichiarata non ammissibile a finanziamento - annuncia ricorso, contestando proprio il requisito della sede legale in Sicilia, valida per i giornali online, cartacei, radio e tv ma non per le agenzie di stampa.  

Le agenzie di stampa

Per quanto riguarda le agenzie di stampa spicca l'assenza di Ansa e Agi. Alla fine solo in tre sono presenti in graduatoria: Italpress (147.213,22 euro); Com.E srl, editore della Dire (30.888,83 euro); Adnkronos (106,897,59 euro), per un totale di 284.999, 64 euro su un plafond di 300 mila euro.

I quotidiani di carta stampata

A fare la parte dei leoni sono comunque i quotidiani cartacei, che si dividono la fetta maggiore dello stanziamento (quasi 4 milioni di euro). Alla Domenico Sanfilippo Editore società per azioni, azienda che controlla il quotidiano La Sicilia vanno 1.359.454,80 euro; alla Ediservice, editrice del Quotidiano di Sicilia 659.335,57 euro: al Giornale di Sicilia (Editoriale Poligrafica spa) 1.134.101,40 euro, alla Gazzetta del Sud "Ses - Società editrice siciliana) 647.106,87 euro. La Ses, com'è noto, ha in mano il pacchetto di maggioranza del Giornale di Sicilia. E, complessivamente, prende quindi dalla Regione 1.781.208,27 euro. Il gruppo che fa capo alla famiglia Ciancio, oltre ai soldi destinati al giornale La Sicilia, è entrata in graduatoria con altre due società: La Sicilia multimedia spa (127.819 euro), editrice di Antenna Sicilia, e Telecolor (87.944,77 euro).

Radio e tv

Nella graduatoria dell'emittenza radiotelevisiva figurano le principali aziende siciliane, eccezion fatta per le tv del gruppo Ses (Rtp di Messina e Tgs di Palermo) che hanno "esaurito il plafond disponibile ai sensi della normativa sugli aiuti di Stato". Così si legge nelle note a margine vergate dall'Irfis, l'istituto finanziario della Regione, che erogherà i contributi reperiti dal Fondo Sicilia e del Fondo di Sviluppo e Coesione, con il supporto di Igea Banca (direttore generale Francesco Maiolini, ex di Banca Nuova).

Accanto a big come Video Regione (149.965 euro), ReiTv (118.959 euro), Video Mediterraneo (101.230,73 euro), TeleOne (114.524 euro), Telemed (96.804 euro), Telerent (74.650 euro), Radiotime (74.650 euro) e Radio Margherita (48.070 euro), ci sono anche realtà semi-sconosciute come Telepegaso (19.477,50 euro), che fa riferimento al libero istituto di informazione e documentazione Pegaso, e Radio doc, edita dall'associazione sportiva dilettantistica Polisportiva Costa d'Orlando (che pubblica pure il giornale online 98zero.com).

I giornali online

Per quanto riguarda l'online, passando in rassegna le aziende presenti in graduatoria, la prima cosa che si nota è che sono stati ammessi a finanziamento vari giornali che hanno bassi dati di diffusione. Segnale della ridotta penetrazione delle news sul territorio locale e regionale. C'è poi chi dichiara un numero non indifferente di giornalisti/collaboratori. A titolo di esempio, citiamo Mercurio comunicazione società cooperativa (editore de ilsicilia.it), che prende 111.076,50 euro e dichiara ben 21 giornalisti. Più del triplo di livesicilia.it, testata giornalistica fondata da Francesco Foresta, tra le prime a sbarcare sul web, che ne conta 6. A Livesicilia vanno 248.544,61 euro: la fetta più ampia della torta. Lo stesso gruppo che edita il quotidiano online è destinatario, tramite la Novantacento srl (editore del mensile patinato I Love Sicilia) di 335.655,04 euro, per un totale di oltre 584 mila euro. A ridosso di Livesicilia, come contributo erogabile, c'è la Kimerik srl di Patti (Messina) che ha dichiarato 14 giornalisti ed ha avuti assegnati 204.722,32 euro. Kimerik è una casa editrice, che pubblica il periodico "Kiamarsi Magazine" e - si legge nello stesso sito - "un secondo periodico collegato a www.shoplibri.com, esattamente news stampata, con aggiornamenti e cataloghi, proposte di acquisto e informazioni sui libri Kimerik, che arrivano direttamente nelle librerie in tutta Italia". 

Nella "top 20" della graduatoria delle iniziative editoriali online entrano giornali generalisti come Blogsicilia.it che, tramite la Siciliaondemand srl, incamera 97.968 euro; ma anche testate settoriali come Cronache di Gusto, edita dalla Degustibus Italia di Fabrizio Carrera, che riceve 154.483,26 euro; Dbi srl di Bagheria (122.922,75 euro), che pubblica Norma (quotidiano giuridico online) e Gespelnews (periodico d'informazione in cui vengono segnalate tutte le novità normative, giurisprudenziali e interpretative in materia del rapporto di lavoro del personale degli enti locali); sposimagazine.it della Archicom Group srl (116.965,17 euro); mentre a Mediaego srl - società editrice di Medical Excellence Tv, testata giornalistica che si occupa di medicina - vanno 89.336 euro. Nexus, società cooperativa di Dario Fidora, editrice di Giornalismo siciliano (testata di Assostampa Messina), ottiene 13.500 euro.

Balarm, che ha al suo attivo 8 giornalisti, ha un contributo erogabile di 182.319,75 euro; Francesco Panasci con Panastudio productions (9 giornalisti), editore de ilmoderatore.it, 78.124,55 euro; Happiness di Stefania Baio (beshopping.it), con una redazione di 10 giornalisti, 66.357 euro. Nella "top 20" figurano tanti giornali di provincia: da Blu Owl srl, editore di risoluto.it (Sciacca), che con un solo giornalista dichiarato percepisce 97.089,75 euro, a tempostretto.it di Messina, che dichiara 7 giornalisti e prende 116.381 euro. Infine, nelle iniziative editoriali, trovano posto anche tv e radio. A tal proposito, citiamo La TR3 Marsala (Eslife Innovation srls - 92.247 euro); rmc101.it (Radio Marsala Centrale srl - 102.294,75 euro); Radio trasmissioni Modica srl (16.125 euro).   

L'iniziativa della Regione, la posizione di Assostampa

Annunciando la pubblicazione della graduatoria stilata dall'Irfis, la Regione ha parlato di "una iniziativa che non ha precedenti in Italia". E il governatore Nello Musumeci ha sottolineato "l'impegno mantenuto" dal suo governo "a sostegno di un segmento imprenditoriale importante come quello della informazione, garanzia di pluralismo e trasparenza". Assostampa Sicilia, ossia il sindacato dei giornalisti, pur esprimendo "soddisfazione" e rimarcando "l'attenzione del presidente Musumeci e della sua Giunta" verso il settore dell'editoria, ha auspicato che "gli interventi di sostegno si riflettano immediatamente sul mondo del lavoro". 

"Ci sono giornalisti dipendenti, precari, collaboratori, freelance - prosegue Assostampa - che vivono momenti di difficoltà con paghe ridotte e spesso corrisposte senza alcuna puntualità. Questi soldi devono servire prioritariamente a mitigare quella sofferenza, nella speranza che gli editori facciano la loro parte sotto il profilo dell'innovazione e dell'applicazione di contratti previsti dal Cnlg. Ogni aiuto verso il settore dell'informazione quotidiana e periodica non può prescindere dal rispetto dell'occupazione regolare dei giornalisti e dal contrasto alla precarietà del lavoro nelle redazioni. Chiediamo e ribadiamo, dunque, che tutti gli aiuti pubblici agli editori siano vincolati all'occupazione regolare".

Posizione sacrosanta, che però si scontra con le regole stabilite dalla Regione, dove non si tengono in considerazione temi come la precarizzazione del lavoro giornalistico. Allora, quindi, perché non chiedere sin dall'inizio sostegni vincolati al corretto inquadramento dei giornalisti e alla creazione di nuovi posti di lavoro?

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