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Martedì, 23 Aprile 2024
Giocando s'impana

Giocando s'impana

A cura di Iona Bertuccio

Acqua di San Giovanni, i riti propiziatori della notte magica: cos'è, come si prepara e i benefici

Si prepara nella notte magica tra il 23 e il 24 giugno. La leggenda vuole che possieda virtù curative protettrici e che porti salute, fortuna e amore. Sfruttando la forza e la potenza di piante e fiori

Chi, come me,  è cresciuta in campagna ricorda i riti contadini. Riti e tradizioni seguivano sempre le stagioni e le feste dei Santi. Per San Giovanni si finiva di mietere il fieno e si cominciava a mietere il grano. Frotte di contadini con amici e parenti percorrevano lunghi sentieri per arrivare ai campi biondi di grano che ondeggiavano alla brezza mattutina. Si arrivava al campo quando albeggiava appena e si cominciava. Verso le 10 il sole era caldo in cielo e non bastava a ripararlo neppure il cappello nuovo che avevo comprato alla fiera di San Giovanni. Era ora di sospendere. Si portavano i covoni vicino all’aia e si mettevano in piedi tutti vicini a farsi forza al venticello, ma ad asciugarsi alla rugiada del mattino successivo.

Chi aveva l’aia vicino casa, come mio padre, caricava l’asino al punto che della povera bestia si vedeva solo un po’ di testa. Si faceva ritorno a casa. Le ore calde erano per il riposo.

A Nizza di Sicilia si festeggiava e si festeggia San Giovanni, naturalmente il 24 giugno. Noi non andavamo per la feste a Nizza, ma eravamo presenti sempre il 22 giugno, per la fiera di San Giovanni.

Era una fiera molto importante per tutta la zona. Dai paesini di collina si scendeva per vendere e per comprare. Anche solo per vedere gente allegra, parenti ed amici che abitavano nei paesini vicini. Chi aveva maialini li vendeva. La parte della fiera dedicata a bestiame era nel torrente e sulla spiaggia. Sensali esperti cercavano di fare incontrare venditori ed acquirenti Mio padre non comprava quasi mai animali perché il lungo tragitto verso casa, con il gran caldo, avrebbe nociuto all’animale. Mia madre comprava qualche pezzo di stoffa con colori sgargianti, allegra.

Tutti alla fine avevamo in testa un bellissimo cappello di paglia e felici si faceva ritorno a casa.

Da un po’ di anni, disillusi dalla modernità, in molti stiamo tornando ai vecchi riti delle stagioni, alla pasta madre fatta con l’acqua di San Giovanni. Anni fa ho anche imparato la novena di San Giovanni.

Oggi vi parlo dell’acqua di San Giovanni. Se vivete in campagna, ma anche se avete un terrazzo fiorito in città, la notte di San Giovanni è magica e grazie ai tempi tutti possiamo fare l’acqua di San Giovanni senza il rischio di essere prese per streghe ed essere arse vive. Si, la notte di San Giovanni è magica e l’acqua che si fa quella notte ha benefici poteri magici. Forse.

Io ci credo e mi fa immenso piacere vivere quella notte.

Alcuni dormono sulla spiaggia ed aspettano l’alba cantando, ballando e... Altri vanno a Stonehenge (Inghilterra) o al bosco di Malabotta a Messina. A Filicudi so di alcuni che aspettano l’alba sul molo. A Messina alcuni gruppi salgono a Dinnammare (montagna spartiacque tra il Tirreno e lo Ionio) e leggendo brani mistici aspettano che Dio si manifesti con il sole nuovo.

Io verso mezzanotte vado in giardino e raccolgo i fiori che qualche giorno prima avevo ucchiatu (tenuto sott’occhio). Nel piccolo cestino di vimini metto dei petali di rosa, fiori di ginestra, margherite selvatiche, vecchia, lino, qualche cardo, rosa canina e fiori di rovo. Il mio cestino è pieno. Per fortuna avevo portato una giacchettina: l’aria era fresca ed umida. Torno a casa. Metto in una ciotola di vetro dell’acqua (possibilmente con clorata) che avevo attinto dalla cisterna dell’acqua piovana. Delicatamente ci pongo i fiori e lascio la ciotola in un posto isolato a bere l’energia del cielo che scende con la rugiada e quella del cosmo che percepisco arrivi con i raggi della luna.

La notte trascorre ed al mattino presto, al primo sorgere del sole porto in casa la ciotola. Verso metà d’acqua in un’altra ciotola e ne metto metà in frigo (per fare il lievito madre di cui parlerò dopo).

Con i fiori e l’acqua che è riposta innaffio il basilico e lascio i fiori lì.

Con l’acqua della seconda ciotola mi lavo il viso ed invito tutta la famiglia a farlo. La spargo in tutta la casa dicendo preghiere perché tutti gli influssi negativi si allontanino.

Possiamo cominciare la giornata e la nuova stagione. Che il raccolto sia abbondante, che l’amore regni sempre tra noi.

Acqua di San Giovanni, i riti propiziatori della notte magica: cos'è, come si prepara e i benefici

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