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Martedì, 23 Aprile 2024
Giocando s'impana

Giocando s'impana

A cura di Iona Bertuccio

Broccoletti sfiziosi, la ricetta facile facile: con il vino e formaggio delizia col "giummo"

Per oltre vent’anni non ho mangiato broccoli! Perché?

Perché prima, quando mio padre coltivava la terra, ne mangiavamo sempre. Almeno due volte la settimana. Cominciavamo verso novembre con quei broccoletti che altrove chiamano “minestra d’orto”. Per tre mesi mio padre smuzzava ( capitozzava) le piante il più basso possibile e mia madre cucinava il pranzo: foglie di broccoli con patate e pasta. A volte cambiava il formato della pasta. A me non piacevano tanto. Soprattutto non mi piaceva mangiare sempre la stessa cosa. Ma quella della mia famiglia era sentenza definitiva, senza appello: o ti manci sta minestra o ti ietti da finestra – o ti mangi questo piatto di minestra o resti digiuno!

Verso gennaio i broccoli vanno in inflorescenza. Fanno i giumma. I nostri cercavano di andare in inflorescenza, ma mio padre smuzzava anche quelli e portava a casa broccoletti piccoli e senza foglie.

Io amavo quelli di marzo: piccolini esili e con qualche fiore: giummitta. Mia madre per questi cambiava ricetta. Li cucina  affogati. Cioè li metteva in una larga pentola subito dopo averli lavati, li faceva cuocere a fuoco medio con un po’ d’olio, rigiraldoli spesso. Quando l’acqua s’era asciugata ci versava un bicchiere di vino e copriva. Appena il vino s’era asciugato: si potevano mangiare. Qualcuno era mezzo crudo, qualcuno mezzo bruciato, ma a me piacevano tanto.

Oggi, quelle rare volte che li cucino, li metto come contorno a carne arrosto o a formaggio stagionato, piccante. Un tempo, quando era ragazzina, insieme ad abbondate pane raffermo era il piatto principale. Era la cena per tutti noi ed il pranzo, sul posto di lavoro, per il giorno successivo di mio padre.

La cosa brutta è che questi broccoletti di marzo non si trovano in commercio. Qualche anno fa, a settembre, ho arato, concimato e messo a dimora le piantine di broccoli. Sia quelli grossi “catanesi” sia quelli da minestra d’orto. Ha piovuto poco e non hanno fatto un grande sviluppo. In inverno il raccolto è stato scarso, ma a marzo avevo i miei giummitta mezzi fioriti!

Ero tentata di lasciare una pianta, la più bella, con tutti i fior ed aspettare che facesse i frutti: piccoli baccelli con tanti semini neri. I vecchi contadini lasciavano una o due piante pi simenza nella parte più esterna del campo. Quando i semi erano maturi la tiravano dalla terra prima che i baccelli si aprissero spontaneamente. Raccoglievano i semi su una pezza e li facevano essiccare per qualche settimana. Nel frattempo s’era fatto luglio: era tempo di mettere i semi in un semensaio, na casedda. Per fare il semensaio si doveva scegliere un luogo non esposto troppo al sole, magari sotto un grande albero. Seminare ed innaffiare dolcemente e con acqua sempre più abbondante per un paio di mesi. A settembre si mettevano a dimora le piantine. Ed il ciclo ricominciava!

Ingredienti per 4/5 persone

1Kg di broccoletti piccolini

1 bicchiere d’olio d’oliva

½ bicchiere di vino

Sale qb

Far cuocere la verdura, insieme all’olio,  dopo averli lavati, ma non sgocciolati. Se trovate broccoletti più grandi: spaccate il tronco ed aggiungete un bicchiere di acqua.

Sfumateli con il vino e, se volete, caldi caldi, metteteli in un panino magari con una bella fetta di formaggio ragusano

P.S. Mangio di nuovo broccoli, ma 3-4 volte l’anno!

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