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Giocando s'impana

Giocando s'impana

A cura di Iona Bertuccio

E’ tempo di piselli freschi, la ricetta tradizionale

Prevedendo questo shock primaverile a gennaio avevo seminato un kg di piselli, ma non ho messo il deterrente per i passeri. Le piantine di piselli sono gustosissimi e gli uccellini ne sono ghiotti. Il contadino si difende sparpagliando per il campo, appena spuntano le piantine, vecchie pezze colorate o lunghi nastri. Per qualche giorno gli uccellini staranno lontani e le piante cresceranno. Quelle che raggiungeranno i 10 cm l’avranno scampata e, se non grandina e non ci passeranno altri animali, riusciranno a fruttificare.

I lunghi nastri non si possono mettere al momento della semina perché gli uccelli si abituerebbero a quel paesaggio e beccherebbero lo stesso le piantine. Come se i nastri non ci fossero. L’intervento deve essere sincrono: Nascono le piantine-si legano i nastri.

Quest’anno non ho avuto lestru (estro, tempo, voglia) di andare in campagna quando sarebbero spuntate le piantine. Dopo un mese ho visto un campo completamente deserto. No! Sotto l’ulivo c’era qualche piantina. Altre 9 circa spuntavano in giro con le foglie bruciate dalla neve e sferzate dal vento di tramontana. Sono sopravvissute agli uccelli ed al freddo inverno. Appena il sole di primavera diventerà caldo saranno in fiore e poi ci saranno tanti baccelli che forse riuscirò a rubare alle talpe (i paddottuli).

Questa è la storia del contadino romantico che lavora per dare cibo agli uccelli (*), ma vorrei tornare ad oggi: Ho comprato i piselli dal mio amico che con un piccolo camion fa l’ambulante!  Due kg - 5 euro. Togliendo i baccelli… non ho pesato i piselli. Ho preferito cucinali!

Ingredienti per 4/5 persone

2kg di piselli

4 cipolle nuove

1 bicchiere d’olio d’oliva

2 foglie di prezzemolo

½ kg di pasta

Sale qb

Mettere in una capiente tiana (padella) i piselli sgusciati con le cipolle tagliate grossolanamente, l’olio ed il prezzemolo tritato. Aggiungere un bicchiere d’acqua. Fuoco medio basso.

Nell’altro fornello mettere la pentola per la pasta (margherita, eliche, pennette rigate)

Scolarla ad dente, far mantecare con i piselli e mangiare velocemente. A  piace mangiare caldissimo.

Perdonate se vi racconto quello che m’è successo ieri. I piselli erano grossetti e quando li ho assaggiati volevano ancora cuocere qualche minuto. La pasta per fortuna era già scolata. Mi chiama mia sorella, mi metto a chiacchierare ed ad un tratto sento odore di bruciato: il primo strato di piselli era bruciato, ma con tanta delicatezza estraggo quelli buoni con il cucchiaio. Qualche pisello bruciato è venuto via, ma alla fine l’insieme non odorava di bruciato. Si potevano portare a tavola con dignità. O quasi.

*Il mondo è bellissimo, ma vivere in equilibrio con la natura è difficilissimo! I primi tempi che facevamo vino a Filicudi mi dannavo quando a settembre gli uccelli mangiavano tanta uva. Cercavo tutti i modo per potermi difendere. Un amico, eoliano da sempre, mi disse: a te, che zappi e pianti, ti totta  (e hai diritto) a metà del raccolto. Il resto appartiene agli altri: formiche,uccelli, salamiti… A malincuore ho accettato questa spartizione equa, per i vecchi eoliani. Da qualche anno i falchi che un tempo roteavamo maestosi nei nostri cieli giocando con le correnti ascensionali: sono scomparsi. Perché?

Qualunque sia il motivo (antropizzazione, pesticidi, cambiamento climatico…) la scomparsa dei falchetti ha cambiato un equilibrio millenario. I piccoli uccelli, dannosissimi per l’agricoltura, si sono moltiplicati. Sono arrivati gli storni. Bellissimi nei cieli delle città, ma grandi predatori di frutta. Che fare?

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E’ tempo di piselli freschi, la ricetta tradizionale

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