Riso e borragine, un brodo (ristretto) di coccole per un primo piatto semplice e saporito
Una pianta che a Filicudi cresce ai bordi delle strade, ma anche nelle lenze coltivate, ricca di tanti nutrienti è la base di questa ricetta che fa "riposare" lo stomaco
Abbiamo casa a Filicudi da tanti anni, ma il suo fascino è immutato. Per me abitare a Filicudi è: vivere il silenzio! Un silenzio esterno, privo dei rumori della città, ed un silenzio interno, privo dell'angoscia del tempo. Mi succede che dopo due o tre giorni trascorsi per lo più dormendo o passeggiando, ho preso altri ritmi. Il mondo oltre il mare non esiste più. Tutta la mia attenzione ed il mio pensiero sono qui. Al tempo sereno o tempesta? Al pranzo da approntare alla meglio (oggi riso e borragine), alla passeggiata che farò nel pomeriggio. Mi basta! La mente ed il cuore sono sazi di questo e non desidero altro.
La borragine è una pianta che cresce ai bordi delle strade, ma anche nelle lenze contivate. Ultimamente viene coltivata anche in modo intensivo perché è ricca di tanti nutrienti e si può cucinare in tanti modi. Ha foglie larghe piene di spine e fiorellini viola. Generalmente cucino riso e borragine durante le vacanze di Natale o subito dopo, per far riposare lo stomaco dalle grandi abbuffate. Vado il giro, munita di coltello da cucina e borsa di pezza per le terrazze coltivate che nelle Eolie si chiamano lenze. Ne raccolgo quanta ne serve e lascio le foglie vecchie direttamente in loco. Per 5 persone un kg circa può bastare. La lavo e la metto in acqua bollente. È una minestra ristretta, meglio poca acqua. Un pochino di sale e dopo cinque minuti aggiungo il riso.
Durante la cottura le piccole spine delle foglie scompaiono ed a tavola quel piatto fumante, profumato e leggero è proprio gradito. Volendo si può aggiungere formaggio. Ricordo, con nostalgia, che i miei figli non amavano questa verdura. Quando la cucinavo erano lagne.
Ingredienti
600 gr di riso per minestre
1kg di borragine
Sale qb
Formaggio
Vino: bianco. Ma consiglierei acqua per fare una dieta completamente disintossicante. Acqua della cisterna. Tutte le case delle Eolie un tempo avevano l'indipendenza idrica. Sotto ogni casa o sotto u baghiu (terrazzo davanti casa) avevano cisterne per la raccolta dell'acqua piovana. La storica cisterna ha forma di utero capovolto. La parte stretta è coperta da una pietra lavica al cui centro c'è un buco della larghezza del piccolo secchio che serve per attigere l'acqua necessaria . Se scendi il secchio, versi un po' d'acqua in un bicchiere: s'appanna subito ed è freschissima anche in agosto! È l'acqua piovana dell'inverno precedente. Gelosamente custodita e mantenuta pulita da più anguille che nella cisterna hanno casa.
Oggi le navi cisterna ci forniscono di acqua, ma chi vive sempre l'isola ha due percorsi di acqua
-quella delle navi per uso igienico.
-quella piovana per uso alimentare.