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Giocando s'impana

Giocando s'impana

A cura di Iona Bertuccio

Acciughe, che bontà! La ricetta alla marinara in due versioni facili e veloci

Soffritte con la cipolla e il prezzemolo o bollite e condite con limone. Un "regalo" che viene dal mare e si fa a gara per mangiarle

La prima sciroccata di primavera fu veloce, ma intensissima. Dopo mezza giornata di onde il mare era arrivato sulla strada. Velocemente arrivò e velocemente se ne andò. Dopo due giorni le onde erano rientrate ed il mare, celeste-verde-azzurro ci faceva pregustare il nuovo pesce. Infatti l’indomani i vari banchetti dei pescatori era ricolmi di pesce  azzurro, fresco e a buon mercato. Ad Alì Terme, con una lapetta (piccola ape) passa per le strade Pino, un simpatico pescatore di Nizza che bannìa (proclama a gran voce quello che vuole vendere) con toni alti, ma diversi, e si fa riconoscere in mezzo al rumore delle macchine. Ha una banniàta particolare ed il mio nipotino lo imita perfettamente.

Mentre lo guardo proporre a nciuarìna (piccole acciughe) mi vengono in mente racconti di  altri ambulanti. Sempre nizzardi. Quando i pescatori di Nizza facevano un’abbondante pesca, loro riempivano le gerle ed anche qualche cassetta di quel bel di Dio e prendevano la via della montagna. Il nonno di Pino (ciascuno aveva qualche contrada preferita) insieme alla moglie salivano fino al castello di Fiumedinisi e portavano alle famiglie di contadini i pesci. In quelle montagne dove i contadini/ allevatori lavoravano dall’alba al tramonto senza incontrare nuovi volti per mesi, rivedere il pescatore era una festa. Erano vecchi amici con cui scambiarsi esperienze, raccontarsi i guai e le gioie. E’ nato un vitellino, mia figlia si sposa, mio padre è troppo vecchio e non lavora più…. Barattavano i pesci con cereali e granaglie, uova o galline. Si pranzava tutti insieme e  dopo la vendita dei pesci si scendeva alla marina, ancora carichi di cibo.

Vorrei ricordare che il Castello di Fiumedinisi è su una montagna impervia ed alta sugli 800m. Naturalmente si camminava a piedi.

Pino è una persona allegra e comunicativa. Mentre mi pesa il pesce mi da la ricetta come cucinarlo in modo veloce, sono già le 12.

Ingredienti per 4/5 persone

300 gr di pesce piccolissimo, per esempio ruzzulizza = pesce più grossetto della neonata che è vietato pescare

1 barattolo di pelati o 300 gr di pomodorini

1 cipolla – meglio scalogno

1 bicchiere di olio d’oliva

2 foglie di prezzemolo

500 gr di pasta (spaghetti o eliche, margherita)

Si soffrigge dolcemente la cipolla con 1 foglia di prezzemolo. Si aggiungono i pomodori, si sala e si lascia cuocere per 15 minuti. Si aggiunge il pesce e si continua la cottura per altri 10 minuti.

Nel frattempo si cuoce la pasta, si scola al dente, si versa nella salsa di pesce  e si può servire.

I pesci che mi ha venduto ad una cifra modestissima mi sembrano troppo grossi per quella ricetta. Hanno già interiora sviluppate e la salsa sarebbe amara.

Sono costretta a cambiare ricetta. Tolgo le teste e le interiora e li faccio bollire in pochissima acqua con una fetta di limone.

Li metto nei piatti e li condisco con aglio a pezzettini, olio d’oliva e prezzemolo a pezzettini e qualche fetta di limone. A quelle più grandi tolgo la lisca. Le spine addominali sono piccole e tenere: non danno fastidio.

Ingredienti per 4/5 persone

1kg di nciuarina

4 spicchi di aglio

2 foglie di prezzemolo

1 bicchiere di olio d’oliva.

3 limoni

Ci  siamo fatti una bella scorpacciata. Anche mio nipote.

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