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Giocando s'impana

Giocando s'impana

A cura di Iona Bertuccio

Fumante nutriente ed economica, la ricetta delle polpettine in brodo

E’ la fine del mese. La pensione è quasi completamente andata, ma è una brutta serata d’inverno: che fare?

Mi viene in mente il tempo della mia infanzia quando sicuramente anche mia madre si trovava nella stessa situazione. In quei casi mi mandava dalla macelleria di fronte casa a comprare 300 g di macinato di seconda. Mentre io compravo il macinato, mia sorella grattugiava il pane raffermo da una settimana. Io avrei grattugiato il formaggio di capra duro . Mi ricordo che ad ogni operazione del genere grattugiavo anche qualche dito. Il formaggio era veramente duro e si grattugiava anche la scorza ( che era la più buona).

Mio fratello andava dalle galline a prendere le uova (5 potevano bastare). Passando raccoglieva tre foglie di prezzemolo ed arrivato a casa sbucciava tre spicchi d’aglio.

Allora, con gli ingredienti pronti; mia madre si alzava dalla macchina da cucire, si lavava le mani, preparava il brodo, accendeva il gas e si metteva ad impastare.

Quando l’impasto era pronto ciascuno di noi faceva un po’ di polpettine e mia madre le adagiava nella pentola del brodo. Con delicatezza. Dopo una decine di minuti aggiungeva la pastina, ma meglio spaghetti spezzati. Li faceva cuocere ed impiattava 9 porzioni di cena fumante, nutriente, economica.

Un tempo si usavano molto le polpettine: erano il piatto delle emergenze. La cena dell’inverno, il cibo delle convalescenze, il cunsòlu per i parenti del morto.

Ancora del nostri paesini (prima di questa maledetta pandemia) gli eventi della famiglia interessavano tutto il paese e non si viveva da soli. In caso di lutto i parenti più stretti si avvicendavano per la veglia ed i vicini di casa provvedevano al rifocillamento dei parenti. Al mattino the con qualche biscottino, verso le 11 le vicine portavano una bella pentola con pastina in brodo. Molto brodo, per far reidratare i parenti stremati dal pianto. Una seconda vicina portava piatti, posate e bicchieri.

Questo il giorno del funerale. L’indomani un’altra vicina portava altro cibo. Pasta al pomodoro. Magari polpette e patate.

Era un Dovere / diritto delle vicine di casa portare il cunsòlo ( la consolazione) ai familiari a lutto. Le altre compaesane entro la settimana andavano a fare compagnia ai parenti riuniti. Facevano qualche ora di compagnia, si decantavano le lodi del morto e le cause della morte. Per aiutarli a sostenersi si portava savoiardi o zucchero e caffe.

INGREDIENTI PER 4/5

Per il brodo

In una larga pentola mettere 3 lt. di acqua, aggiungere una cipolla tagliata a pezzettini, una carota, 2 patate ed un gambo di sedano. Dopo una ventina di minuti aggiungere le polpettine. Dopo 5 minuti aggiungere la pasta. Se necessario aggiungere acqua calda e volendo, prima d’impiattare, eliminare le verdure ed aggiungere del formaggio grattuggiato

Per le polpettine

300 g. di carne di vitello macinata,

150 g di mollica

150 g di formaggio grattugiato ( il pecorino stagionato è il migliore)

2 spicchi di aglio

3 foglie di prezzemolo

4/5 uova

Un po’ di pepe nero e sale.

I gusti sono cambiati ed oggi, quando faccio le polpettine, ci grattugio la scorza di un limone.. Sanno di fresco e profumano.

Impastare ben bene e fare delle palline morbide e compatte dal diametro di 2 cm. Procedere come sopra

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