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Giovedì, 25 Aprile 2024
Giocando s'impana

Giocando s'impana

A cura di Iona Bertuccio

Selvatiche ma non troppo, ricetta per la pasta con le verdure di primavera

Le verdure selvatiche, in Sicilia ed a fine maggio, non esistono più. Ma, per chi come me fa l'orto in campo aperto (senza serre), a maggio non abbiamo ancora le verdure estive. Che fare? Mia zia Agata, che amava molto le verdure, m'insegnò un trucchetto. Di questi tempi si va a verdura non in pieno campo dove tutto è giallo, ma nte vadduneddi, nel piccoli valloni. Sono zone ombrose che trattengono tanta acqua e le verdure fioriscono più tardi. In queste zone si trovano ancora cime di finocchietto selvatico, qualche cicoria e le biete.

A volte anche le biete stavano fiorendo, ma lei raccoglieva i spicuni: le inflorescenze non perfettamente fiorite. Andando per i campi di fave si trovavano alcune fave non più tenere, ma neppure secche. Lei le raccoglieva come un ultimo regolo dell'inverno ormai lontano, con devozione quasi religiosa. Arrivate a casa metteva sul fuoco una bella pentola con acqua e si metteva a preparare le verdure. Sbucciate le fave e staccava la testa a quelle già nere. Lavava i finocchi e le biete e metteva a cuocere con pochissimo sale. Quando le verdure erano cotte, sbucciava delle patate novelle, le metteva sulle verdure e continuava la cottura. Quando erano cotte anche le patate con una schiumarola riempiva i grandi piatti da contadini di mia nonna, condiva il tutto con abbondante olio d'oliva e  metteva a tavola il pane raffermo tagliato a grosse fette. In pochi secondi eravamo seduti a tavola a mangiare quel piatto gustosissimo di fine primavera. Naturalmente piatto unico! (1). Anch'io ogni tanto cucino questo piatto dal gusto unico e forte. Perché le verdure di fine primavera hanno odori e gusti molto forti. Mia zia faceva abbondanti piatti di verdura. Io preferisco fare poca verdura, ma aggiungere un po' di pasta. Il gusto è meno marcato e ne mangiano anche i bambini. 

Ingredienti per 4/5 persone

200 gr di finocchietto selvatico
200 gr di bieta (quella del supermercato va benissimo)
300 gr di patate novelle
100 gr di fave un po' dure 
250 gr di pasta. Ditaloni o mezze maniche.

Dopo che le verdure sono cotte aggiungere la pasta, lasciare cuocere e servire. Calda è un piatto ricco dal gusto particolare. Fredda è migliore e fa sentire che l'estate sta arrivando.
1) sono ricordi di tanti anni fa ed io avevo forse 5 o 6 anni. Mia zia non era ancora sposata ed io trascorrevo molto tempo con lei a casa dei miei nonni materni. Mia madre aveva altri due bambini più piccoli di me e la fatica era tanta. I miei nonni erano contadini a tempo pieno e la sera portavano il ben di Dio. Se non c'era niente  di commestibile mia nonna aveva già pronto un bel tronco di legno secco per ciascuno. A casa si doveva portare sempre qualcosa! Non si doveva fare a vuoto la strada. Ed era tanta!

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