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Giocando s'impana

Giocando s'impana

A cura di Iona Bertuccio

Ricetta delle tagliatelle fatte in casa con funghi e zucca, e la festa 2021 è servita

Passo dopo passo la preparazione di un piatto gustoso, profumato ed economico con ingredienti di stagione e biologici. Grazie ai consigli dell'amica di Furci...

Una giovane coppia con tre figli mi chiede: cosa posso cucinare per le feste? Resteremo soli a casa. Non vogliamo correre i rischi delle grandi tavolate, ma ci piacerebbe mangiare in allegria.

Ho tanto riflettuto e consiglio la ricetta di  Anna Briguglio, una mia amica di Furci.  E’ una ricetta interessante, veloce, gustosa, profumata ed economica. Si utilizzano ingredienti di stagione e biologici.

Tagliatelle ai funghi!

Naturalmente tagliatelle fatte in casa. Scegliere gli ingredienti, impastare, stendere, pulire tutti insieme unisce la famiglia e tutti si sentono importanti. Ma in commercio ci sono tante tagliatelle pronte da buttare in pentola!

Ricordo che quando avevo i figli piccoli ogni tanto facevo la focaccia. Io impastavo all’inizio. Poi ne davo un pezzo a ciascuno e loro lavoravano la pasta. Quella del più piccolo ogni tanto cadeva a terra. Lui la prendeva e continuava ad impastarla. Mettevamo quella pasta in un angolo della teglia a cuocere e lui stava attentissimo a tutte le operazioni. Era un gioco di prestigio sostituirla prima di arrivare a tavola e senza che se ne accorgesse. Aveva sui tre anni ed era felicissimo di mangiare la focaccia che aveva impastato e condito!

Non voglio perdermi tra i ricordi,  torniamo al 2021.

Ingredienti per 4/5 persone

700 g di tagliatelle all’uovo

1kg di zucca gialla

4 alici sotto sale

1 kg di funghi

2 spicchi d’aglio

1 bicchiere di olio d’oliva

100 di pecorino stagionato

250 g di salsa di pomodoro. (Se i bambini sono troppo piccoli e non voglio mangiare funghi: per loro tagliatelle al pomodoro)

Per le tagliatelle a mano: 300 gr di farina di semola (Timilia o perciasacchi va bene) insieme a 300 gr di farina bianca (cuccitta o maiorca). Io preferisco russello, un grano gustosissimo che non è né duro né tenero. Impastare con 1 uovo. La pasta sarà dura, ma “pasta dura t’anura” diceva mia madre mentre impastava il pane. La pasta dura ti onora, ti fa ottenere buoni risultati.

Quando la pasta è morbida se si ha la macchinetta per la pasta la si lavora un paio di volte a spessori sempre più sottili. Poi si mette la griglia con la larghezza desiderata e via! Escono le tagliatelle lisce, profumate ed invitanti. Lasciare asciugare almeno 30 minuti.

Se non si ha la macchinetta non vi preoccupate: un matterello è l’ideale o una bottiglia di vetro ben rotonda e pulita basta per stendere a pasta. Lo spessore deve essere uniforme e non più si  1 millimetro. Con un coltello affilatissimo tagliare la pasta in sottile strisce ( 1cm). Fare asciugare

L’ideale sarebbe comprare la zucca gialla dall’amico contadino. Meglio coltivarla da soli. Qualche volta vi dirò quanto sia facile.

Mentre le tagliatelle s’asciugano un po’ sul tagliere di legno  o su un vassoio foderato con carta assorbente o un tovagliolo nuovo (non deve odorare di niente)

- si taglia la zucca a fettine alte un dito e la si cuoce nel forno. Si frulla finemente insieme alle alici.

 - si puliscono i funghi (*) con uno spazzolino e si trìfolano (si cuociono in una padella con 1 spicchio d’aglio ed olio d’oliva. Spolverare con prezzemolo).

Cuocere le tagliatelle in abbondante acqua salata, scolarle al dente e mantecarle (metterle insieme alla salsa ed ai funghi. Aggiungere il pecorino. Rigirare un minuto a fuoco spento).

Servire fumante (meglio se i piatti erano già caldi).

Vino: leggero sia di anni che di tannini. Un cerasuolo, un syrah o quello che il mio amico Giovanni fa nel suo piccolo vigneto con uva mista, senza passata arreti ( non rivoltato per giorni) e consumato entro l’anno.

P.S.: Credo che fare una call conference con il resto della famiglia ci farebbe sentire meno la mancanza dell’effetto tavolata. Essere a tavola e stare in call conference non è come stare insieme, ma ci fa sentire vicini i nostri familiari, sia che siano la porta accanto o in America.

*) l’ideale sarebbe raccogliere i funghi da se o comprarli da qualcuno che ha il patentino. Perché i funghi del supermercato sono belli, mai in quanto a gusto: lasciano molto a desiderare. Le nostre colline in autunno sono ricchissime, anche di funghi. I porcini sono ideali per tutto, anche per questa ricetta. Anche galletti, chiodini, iammi i vecchia (con il gambo sottile e mezzo storto come le gambe delle vecchie magre)  o funci i freula ( perché crescono accanto alle vecchie ferle).

I funghi di bosco sono un piacere unico. Andar per funghi è molto piacevole. Scarponi e giacca a vento si scende e si sale per le colline nel silenzio. Ogni fungo è una conquista. Con un po’ di pioggerellina o nebbia si ha una percezione d’intimità unica. Come se fossi solo sulla terra ed il cielo (Dio) ti abbracciasse con i suoli elementi. Conoscere i funghi, saperli raccogliere è un sapere antico ed umile. Ma il risultato a tavola è unico. Con qualunque ricetta. Poter mangiare funghi di bosco  fa rischiare la vita a chi non è esperto.

Forse è meglio mangiare quelli coltivati che vendono in tutti i supermercati o comprarsi una cassetta già seminata, metterla in cantina e seguire le istruzioni. Si avranno funghi freschi gustosi e sicuri.

Dalle mie parti si dice “Cu mori pi funci: malidittu cu i cianci!” = maledetto chi piange i morti per funghi.

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