Gino Coppedè, storia di un archistar a Messina: la retropia di un falsario della memoria
Dalla fine dell‘800 e per tutto il primo trentennio del XX secolo le sue ville e i suoi palazzi furono uno status simbol per borghesia industriale positivista, sabauda e non. In città inventò una architettura "epidermica" che fermò il tempo proponendo l'idea di un passato consolante ma illusorio. Ma c'è chi ha fatto di peggio...