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Venerdì, 29 Marzo 2024
Riguardare con cura

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A cura di Domenico Barrilà

Sanremo e i diritti delle donne “ore pasti”

L'uscita infelice del presentatore del Festival scatena un pandemonio così come Junior Cally. Ma nel silenzio maturano ben altre “sconcezze” di cui nessuno sembra accorgersi: dai giornali sportivi che mischiano tette al calciomercato al Ruby Ter di Berlusconi meno comodo da impalare

Il tema dei diritti delle donne è saltato prepotentemente alla ribalta non troppo tempo fa e continua a tenere banco. Finalmente, potremmo dire, e finalmente diciamo, sperando però che il dibattito sia adeguato alla posta in gioco e che tutto alla fine non diventi caricaturale.

Facciamo un esempio banale. Un pandemonio per l’uscita infelice ma tutto sommato perdonabile del presentatore del Festival di Sanremo, il quale secondo me voleva dire che la compagna di Valentino Rossi, che pure è al festival in quanto compagna del motociclista e non per altro, diciamocelo, non si mette troppo in evidenza, sfruttando la fama del compagno. Nessuno però si rende conto che i due principali giornali sportivi del nostro paese, che per diffusione e target dovrebbero stare più attenti delle altre testate, non passa giorno che non postino un video oppure una foto osé della compagna di qualche calciatore e non si capisce bene a che titolo e per quale ragione. Mi domando cosa c’entri il sedere della compagna del tale atleta o le tette di quella di un qualche altro pedatore, mentre si parla di calciomercato, di classifica o di modulo di gioco.

Tiratura, si direbbe con termine alquanto appropriato, ma se il principio è questo allora bisognerebbe spiegare qual è la differenza tra la gaffe del presentatore e il sistematico ammiccamento agli istinti della curva e del mercato del pesce, squadernando pose che sinceramente con la dignità della donna avrebbero poco o nulla a che fare.

Non facciamo gli ipocriti crocifiggendo un anchorman che forse poteva dirla meglio ma gli è scappata in un altro modo, senza contare l’altra presunta gaffe sulle donne del festival che sono “belle”. Certo, non è un gran criterio, ma non dimentichiamo che stiamo parlando del festival di Sanremo, non dell’accademia delle sensibilità universali.

Infine. Nessuno si è accorto che in queste settimane si sta celebrando il processo cosiddetto Ruby Ter, protagonista l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi. In quell’aula stanno affiorando verità terribili, che parlano di una concezione della donna abbondantemente oltre i limiti del degrado.

In questo caso, tutti zitti, sebbene la gravità di quanto viene a galla superi di infinite volete le fesserie di Amadeus e le eventuali sconcezze del testo di Junior Cally, più comodi da impalare e soprattutto proprietari di nessuna televisione. Non si sa mai, meglio tacere che perdere qualche ospitata.

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