Spiaggia del Ringo tra sicurezza ed emergenza caldo
Centinaia di persone si riversano sul tratto di spiaggia liberato, che si è però rivelato insufficiente, creando una situazione caotica e pericolosa. Serve più forza e coraggio per ristabilire la legalità in un luogo pubblico ostaggio da troppi anni di un degrado studiato e tollerato
Le temperature raggiunte in questi giorni, con il mese di agosto alle porte, devono fare riflettere sull’opportunità di mettere l’intera spiaggia del Ringo in sicurezza e a disposizione di tutte quelle persone che non hanno un mezzo per raggiungere comodamente il mare.
La spiaggia è raggiungibile con il Tram e la maggior parte dei mezzi pubblici. È l’unica spiaggia che può essere facilmente raggiungibile anche a piedi.
Il caldo di questi giorni ha portato centinaia di persone a riversarsi sul tratto di spiaggia liberato, che si è rivelato insufficiente, creando una situazione sotto alcuni punti di vista, oltre che caotica, pericolosa. Come si può vedere molto bene dalle foto.
Le decine di persone, tra le quali molti bambini, che si tuffano, di fatto creano una situazione di rischio in acqua. A tal proposito l’Amministrazione aveva annunciato la presenza di una torretta e di un assistente bagnante.
Ed è pericoloso tutto quell’ammasso di barche dove tra benzina, nafta, olii vernici e le stesse barche in legno e resina, con il gran caldo, rappresentano un innesco ideale per il fuoco.
Le persone, in questi giorni, non trovando spazio nella spiaggia liberata si sono assiepate tra le barche, tra verricelli, cavi d’acciaio, grate in ferro, lenze, ami, e resti di esche marce ecc., di fatto incoscientemente, senza rendersene conto, vivono una situazione di pericolo latente. E a scoraggiarle di certo non sono le funi che sono state posizionate a delimitazione del tratto di spiaggia ripulito.
Sindaco di Messina, presidente dell’Autorità Portuale, Comandante della Capitaneria di Porto, Vigili Urbani e forze dell’Ordine in genere, davanti a tutto questo non dovrebbero e non possono continuare a far finta di niente.
Non devono accadere tragedie per intervenire in un luogo dove ormai l’elevata presenza di persone, richiede più ordine e controllo e soprattutto ristabilire la legalità in un luogo pubblico ostaggio da troppi anni di un degrado studiato e tollerato. E non vorremmo ritrovarci in situazioni dove recriminare con affermazioni retoriche “lo avevamo detto e scritto”.