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Martedì, 23 Aprile 2024

VIDEO | “Invito i vigili a buttare fuori l’assessore Musolino”: lo scontro sulla tari finisce in Procura

Clima rovente in aula, durante la seduta straordinaria del consiglio comunale chiamato a esprimersi in merito alla rimodulazione della tariffa della spazzatura. Il presidente del consiglio ha fatto uscire Dafne Musolino, che adesso minaccia di adire le vie legali. I sindacati già sul piede di guerra

Clima teso in consiglio comunale, durante la seduta straordinaria per discutere sulla rimodulazione della Tari bocciata per la terza volta dal civico consesso. A partecipare ai lavori l'assessore con delega ai rifiuti e all'ambiente Dafne Musolino che è stata allontanata dall'aula dal presidente del consiglio Claudio Cardile dopo un diverbio fra i due. Una scena che ha inevitabilmente riportato alla memoria lo scontro in consiglio fra Cardile e l'assessore Laura Tringali, allontanata dai lavori. 

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La vicenda potrebbe non finire qua. Sarebbe intenzionata a rivolgersi a Procura e Prefetto, Dafne Musolino, puntando il dito proprio contro Cardile per abuso d'ufficio. Giovedì 5 alle 13, intanto, il consiglio comunale tornerà a riunirsi in adunanza d’urgenza per dibattere sulla proposta di deliberazione relativa alla variazione del bilancio. E mentre questa sera il sindaco Cateno De Luca presenterà il bilancio degli ultimi tre anni di attivià, i sindacati sono già sul piede di guerra. 

Cgil e Uil: "Cassa integrazione per Messina Servizi, fallimento del sindaco De Luca" 

“Non siamo voluti  entrare nella diatriba prettamente politica legata al voto del Consiglio comunale sulla Tari, ma la lettura prettamente sindacale degli eventi di questi giorni non può essere altra che la certificazione del fallimento gestionale della MSBC, che senza motivazioni legate alla pandemia, annuncia prima licenziamenti e poi  il ricorso ad ammortizzatori sociali al solo fine presunto di fare cassa e tentare di porre un rimedio ai tanti errori gestionali dovuti ad una programmazione inesistente e ad una organizzazione perennemente emergenziale. Più volte abbiamo denunciato come il CdA nominato dal Sindaco abbia gestito in questi mesi il servizio rifiuti cittadino seguendo più le logiche propagandistiche del Sindaco De Luca che un vero piano industriale rimasto solo sulla carta e perlopiù stravolto. Nonostante l'Amministrazione comunale ostenti, a parole, la volontà al dialogo e la trasparenza dei bilanci - continuano Cgil e Uil - in questi mesi è rimasta sorda alle richieste delle nostre organizzazioni sindacali finalizzate ad un esame congiunto sugli aspetti produttivi e occupazionali dell'Azienda che, fra l’altro, è un atto dovuto sancito dal CCNL e non, come spesso è stato fatto passare dall'assessore al ramo Dafne Musolino, un'ingerenza del sindacato nei piani aziendali. I sindacati, ma anche la cittadinanza, non hanno avuto la necessaria trasparenza e informativa sui tanti affidamenti esterni e sulle motivazioni che hanno spinto il CdA a modificare strada facendo il piano industriale originario” lo hanno detto Giovanni Mastroeni e Ivan Tripodi con Francesco Fucile e Michele Barresi rispettivamente segretari generali di Cgil e Uil Messina e delle categorie della Fp Cgil e Uiltrasporti.  

“Divise ed operatori di aziende private si sono mischiate ai lavoratori di Messina Servizi senza che il management abbia avuto la decenza di informare le organizzazioni sindacali, violando norme e regole che vanno ben oltre la banale correttezza delle relazioni industriali. Temiamo che Messina Servizi, nel forsennato tentativo di inseguire le richieste del socio unico abbia più volte fatto il passo più lungo della e che con la bocciatura della Tari 2021 si sia trovata in un vicolo cieco da cui è complicato uscire e da questo ne e' scaturita una strumentalizzazione occupazionale prima e il tentativo di rimediare avviando ammortizzatori sociali adesso” hanno continuato Cgil e Uil.

“Un’azienda pubblica, gestita male e in difficoltà economiche tali da ricorrere ad ammortizzatori sociali rischia di mettere in gioco il valore della gestione pubblica del ciclo dei rifuti ed i tanti ricorsi ad appalti esterni di questi mesi confermano i timori dei sindacati. In soli due anni siamo passati dai 10 milioni di premio promessi dal Sindaco ai lavoratori per centrare gli obiettivi sul porta a porta, incentivi rimasti solo proclami da comizi elettorali, al ricorso alla cassa integrazione. Eppure i sindacati la sfida sul rilancio della produttività attraverso accordi specifici per rilanciare servizi e azienda l'hanno più volte lanciata senza avere riscontro dai vertici di MSBC. Perché? Occorre, pertanto, una complessiva riorganizzazione dell'azienda, che questo management non ha saputo o voluto fare, nonostante le richieste di confronto sulla pianta organica fatte dai sindacati, e con essa anche necessarie economie gestionali. Utilizzare i lavoratori e l’occupazione come elementi di ricatto o di vendetta è inaccettabile e lo respingiamo con forza e determinazione” hanno così concluso Giovanni Mastroeni e Ivan Tripodi, segretari generali di Cgil e Uil Messina, e Francesco Fucile e Michele Barresi, segretario generali della Fp Cgil e della Uiltrasporti.

Consiglieri del M5S: "Una delle pagine più indecorose nella storia recente di Messina"

"Abbiamo assistito a una delle pagine più indecorose nella  storia recente di questa città". Così, in una nota, i consiglieri comunali del M5s commentano l'esito  della seduta in Aula di martedì 3 agosto sulla Tari. "Dopo giorni di insulti, intimidazioni, strumentalizzazioni ed episodi  mortificanti, per la terza volta nel giro di qualche settimana, gran parte del Consiglio si è opposto a un aumento ingiustificato delle tasse  a fronte di un servizio assolutamente carente. Se mai ce ne fosse bisogno, lo ribadiamo ulteriormente: i messinesi non possono pagare le scelte sbagliate da parte dell'Amministrazione, che già hanno avuto conseguenze nefaste sui lavoratori (con motivazioni tutte da verificare) per responsabilità da imputare al 100% alla Giunta".

"Quello che è successo negli ultimi giorni è sotto gli occhi di tutta la città, che ha assistito esterrefatta ai comportamenti di Giunta e Sindaco, il quale ha tentato di esautorare il consiglio comunale delle sue funzioni: un episodio gravissimo e senza precedenti", proseguono, facendo riferimento al parere della segretaria generale Rossana Carrubba e alla questione pregiudiziale sollevata dal consigliere Giuseppe Fusco, che ha manifestato i suoi dubbi sulla legittimità della proposta di delibera, chiedendo l'intervento del Presidente e un parere all'organo di legittimità.

"Nella determina sindacale (questa sì illegittima) si legge che il primo cittadino avrebbe accertato delle illegittimità nelle due delibere sulla Tari, presentate dalla stessa Amministrazione, sostenendo che la competenza sulla questione non spettasse al Consiglio. Un"accertamento", quello di De Luca, che di fatto sconfessa la proponente (la vicesindaco, la quale avrebbe presentato per ben due volte leproposte su erronei presupposti sulla competenza). Inoltre, cosa ben più grave, esautorando le funzioni giudiziarie amministrative, il primo cittadino ha "accertato" che le decisioni democraticamente adottate dal Consiglio sono illegittime quanto arbitrarie. Insomma, un vero e proprio pasticcio, risolto grazie anche al nostro intervento, in pregiudiziale, che ha portato il segretario a sconfessare l'aberrazione giuridico amministrativa messa in atto dal sindaco".

"Si tratta di un modo di fare politica becero e strumentale, che dimostra in maniera lampante una totale mancanza di rispetto verso le istituzioni, e di conseguenza verso tutti i cittadini", commenta la capogruppo Cristina Cannistrà, che nel suo intervento in Aula ha messo sotto la lente "i numerosi tentativi di strumentalizzazione da parte del sindaco a cui abbiamo assistito in questi anni, con particolare riferimento a bilancio e Family Card, fino ai continui ricatti sulla pelle dei lavoratori: una farsa continua".

"In attesa della risposta al nostro accesso agli atti, ancora senza riscontro - proseguono - continueremo a vigilare scrupolosamente sull'operato, sui conti e sulla presunta "mancata copertura economica" dell'azienda di cui parla l'assessore Previti, attuando le nostre funzioni di ispezione 
e controllo, anche se a qualcuno questo non piace e non riesce ad accettarlo. Con capacità amministrative e una adeguata programmazione, 
48 milioni di eurosono sufficienti per garantire un servizio dignitoso ai cittadini, stanchi di siparietti social, insulti, comizi, promesse e parole al vento".

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