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Cronaca

Zona Falcata, la conferma dalle analisi: "Sito potenzialmente contaminato"

Il risultato dei sondaggi che precedono le operazioni di bonifica di San Raineri. L'inquinamento primo vero ostacolo per il recupero dell'area

Adesso c'è la conferma: la zona falcata è inquinata. Il responso arriva dai sondaggi condotti dall'autorità portuale relativi alla realizzazione del Piano di caratterizzazione ambientale finalizzato alla bonifica dell'area. Si tratta di un territorio di circa 17 ettari racchiuso in un perimetro di circa 2.200 m e l’antistante zona marina.

Nella zona marina sono stati infatti identificati 5 transetti perpendicolari alla linea di costa, estesi per 20 metri dalla battigia, nei quali sono stati prelevati un totale di 30 campioni di
sedimenti marini superficiali sui quali sono state eseguite mirate attività analitiche per la valutazione della contaminazione chimica ed ecotossicologica. A terra invece sono stati effettuati ben 40 sondaggi di tipo ambientale a carotaggio continuo, al fine di indagare uno spessore significativo del sottosuolo che, sovrapposto al sito oggetto di indagine, ha permesso una copertura totale dell’intero territorio indagato.

Da una prima lettura dei risultati delle analisi si evidenzia purtroppo una contaminazione estesa sia dal punto di vista geografico che dal punto di vista della natura chimica dei
contaminanti, confermando di fatto le risultanze degli studi preliminari condotti dall’università di Messina e che hanno portato alla redazione del Piano di Caratterizzazionee quindi alla campagna di indagine da poco conclusa. E’ accertato pertanto che l’area oggetto di indagine è un “sito potenzialmente contaminato”,

Il presidente dell'Authority, Mario Mega, ha così commentato la conclusione di questa fase di attività: “Con la consegna dei risultati delle indagini in campo condotte in maniera diffusa sull’area della zona falcata vengono purtroppo confermate le previsioni già fatte negli anni scorsi dall’Università di Messina e ci consegnano la fotografia di un’area che ha livelli potenziali di
contaminazione molto alti. Ora occorre valutare le analisi di rischio alla luce della destinazione finale delle aree che da nuovo Piano regolatore del porto non saranno più industriali e pertanto necessiteranno ancora di maggiori attenzioni. Continuerà il nostro impegno nei prossimi mesi per portare a completamento la complessa procedura amministrativa avviata e siamo certi che la Regione Siciliana, alla luce degli impegni reciproci assunti direttamente con il Presidente Musumeci, ci aiuterà a raggiungere in tempi brevissimi questo obiettivo consentendoci la predisposizione del progetto delle bonifiche che rimane lo strumento indispensabile per avviare la ricerca degli ingenti finanziamenti necessari per restituire quella parte di città agli usi urbani. Nel frattempo, come previsto nel POT, avvieremo uno studio di fattibilità per valutare le possibili ipotesi di utilizzo delle aree".

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