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Domenica, 3 Dicembre 2023
Cronaca

"L'aborto è un diritto non un privilegio", Non Una di Meno presenta un esposto in procura sul caso Messina

Un anno fa la petizione per aumentare il numero di medici non obiettori in città con banchetti, presidi, incontri informativi ma nulla è cambiato.  L'allarme nella giornata internazionale

“In Sicilia i medici non obiettori sono pochi. Accade allora che il carico di lavoro per ginecologo per singola struttura raggiunge il valore di 16.1 a fronte di una media nazionale di 9. Inoltre, il 16,7% degli interventi eseguiti fuori provincia”: lo rivela la Cgil Sicilia nella giornata internazionale per l’aborto libero e sicuro sottolineando, attraverso la responsabile per le politiche di genere Elvira Morana  e la segretaria regionale Gabriella Messina, che “lo scarso numero di non obiettori e i pochi interventi non sono fattori neutrali, ma sintomatici dell’attacco in corso all’autodeterminazione delle donne”.

Le esponenti della Cgil sottolinea che “si tratta di dati del ministero, che sollecita i referenti regionali a superare le criticità con una corretta programmazione”. Nella nostra regione, peraltro,  - aggiungono -nonostante da anni si chieda un confronto sul percorso nascita,  sui consultori, sull'interruzione volontaria di gravidanza,  sulla medicina di genere, anche alla luce di quanto tracciato per la medicina territoriale, il confronto viene negato permanendo le criticità esistenti”.

Il Comitato "194" lancia una petizione: "Per un aborto libero e sicuro"

Per la Cgil si tratta di “una forma di violenza sulle donne che si configura come ingerenza finalizzata a non consentire una libera scelta”.

Una situazione che a Messina è ancora più critica che nel resto della Sicilia.

"Un anno fa lanciavamo la petizione per aumentare il numero di medici non obiettori in città, seguivano banchetti, presidi, incontri informativi - si legge in una nota di 'Non una di meno' -  Allo stato attuale però nulla è cambiato.  Le persone che ci chiedono un supporto continuano a lamentare: le lunghe liste d'attasa; il sovraccarico dell'ambulatorio ginecologico del Policlino, la difficoltà di percorrere numerosi km con i pochi mezzi pubblici attivi perché l'unico ospedale di Messina e provincia in cui si può accedere al servizio di interruzione di gravidanza è molto lontano dalla loro abitazione. Per questo oggi, stanch? dell'inerzia delle dirigenze sanitarie locali, le quali sono ben consapevoli del disservizio ma sembrano non aver intenzione di porvi rimedio, abbiamo depositato un esposto alla Procura della Repubblica. Nell'esposto abbiamo raccontato ciò che abbiamo constatato affiancando le persone che si sono rivolte a noi per avere un appoggio durante il processo di IVG. Perché,  come abbiamo scritto nell'atto, «ferma restando la possibilità per i medici di sollevare obiezione di coscienza, non è certamente possibile che tale obiezione sia a danno dalle donne che – rivolgendosi alle strutture sanitarie – si scontrano con l’assenza o la scarsità di personale non obiettore. La regolazione organizzativa, secondo la legge, non è una semplice facoltà per le aziende sanitarie, ma è un obbligo posto a tutela dei diritti della persona».

Non una di meno invita, dunque, chiunque voglia dibattere apertamente sul tema, oggi, giornata internazionale dell'aborto legale e sicuro, in piazza Anna Maria Arduino (via degli amici 21) presso la casa del popolo, dalle ore 17.30/18.00 in poi. 

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