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Cronaca

Trasferta da incubo per il Messina, giocatori a digiuno e in attesa del tampone per ore: c'è chi è svenuto in campo

L'odissea dei giallorossi impegnati ieri sera a Catanzaro. La positività di un tesserato ha fatto saltare tutti i piani a società e staff tecnico. Atleti rimasti tutto il pomeriggio davanti una farmacia per sottoporsi ai test anti-Covid. Lo sfogo del tecnico Capuano

La sconfitta per 2-0 con il Catanzaro è passata in secondo piano in casa Acr Messina. La trasferta di campionato ha infatti visto i giallorossi protagonisti, loro malgrado, di una domenica da incubo e per ragioni extracalcistiche. Tutto è iniziato nella mattinata quando un tesserato della società peloritana è risultato positivo ad un tampone rapido. Giunti nel capoluogo calabrese, l'intera squadra, tra giocatori, staff tecnico e dirigente, ha dovuto stravolgere interamente i piani visto l'obbligo di sottoporsi a nuovi test per scongiuare l'eventuale contagio da Covid.

Il match, previsto inizialmente alle 17.30, è stato posticipato alle 20 di ieri sera. Per l'Acr Messina è iniziato un vero e proprio calvario raccontato poi dal tecnico giallorosso Eziolino Capuano al termine della partita. "Quanto accaduto non lo avevo mai visto in 32 anni di calcio, è una pagina vergognosa. Il Catanzaro non c’entra nulla ma le regole vanno cambiate, a beneficio di tutti. Siamo stati per sei ore in mezzo alla strada, senza mangiare. Siamo dovuti andare in una farmacia, dove abbiamo aspettato per tre ore e mezza per effettuare i tamponi”.

Il pullman della squadra ha infatti raggiunto il quartiere Santa Maria dove poi tutti i tesserati si sono sottoposti a due tamponi all'interno di una farmacia. Saltati quindi tutti i piani, dal pranzo alla preparazione tattica che la squadra avrebbe dovuto sostenere come da prassi. E gli effetti sono stati subito evidenti con alcuni calciatori costretti ad alzare bandiera bianca mentre c'è chi ha addirittura accusato un malore pochi minuti prima del match. "Siamo arrivati allo stadio quaranta minuti prima dell’inizio - precisato Capuano -  Credo che il regolamento imponga di avere almeno 45 minuti per riscaldarsi, ma non potevo fare prendere una multa alla mia società. Ho chiesto un posticipo di quindici minuti, che non ci è stato consentito dalla terna arbitrale, che doveva rispettare l’orario fissato dalla Lega. I ragazzi sono stati eroici. Temevo si facessero male tutti, come Adorante e Morelli, ma è tutta una conseguenza. Siamo entrati in campo dopo avere mangiato soltanto un toast in 14 ore e poi nel riscaldamento un calciatore è svenuto”.

Intanto, si attende comunicazione ufficiale dell'Acr Messina sull'eventuale presenza di tesserati positivi al Covid, dopo il contagio rilevato ieri mattina. 

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