L'aeroporto di Reggio hub per l'area dello Stretto, il commissario europeo sul futuro del "Minniti"
Adina Valean ha parlato dello scalo calabrese che serve anche Messina dopo l'interrogazione dell'eurodeputato di Fratelli d'Italia Vincenzo Sofo
L'aeroporto di Reggio Calabria "svolge un ruolo centrale nel garantire la coesione del territorio dell'Ue" e "soddisfa tutti i requisiti per far parte della rete globale Ten-T". Così la commissaria europea ai trasporti Adina Valean ha parlato del futuro dell'aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria, interessandosi del tema sollevato il mese scorso a Bruxelles dall'eurodeputato di Fratelli d'Italia Vincenzo Sofo attraverso un'interrogazione parlamentare. Sofo aveva portato all'attenzione della commissione europea la situazione dello scalo reggino sottolineando la situazione paradossale di un'infrastruttura al contempo crocevia dello sviluppo della rete di trasporti nell'area mediterranea voluta e promossa dall'Ue ma oggetto in questi anni di un progressivo depotenziamento. Un paradosso che oggi è stato confermato dalla stessa commissaria Valean, la quale ha riconosciuto la visione di Sofo circa la strategicità dell'aeroporto Tito Minniti.
Un ruolo che però la stessa commissaria europea sottolinea non essere stato supportato da adeguati investimenti, specificando che "l'aeroporto dovrebbe essere ammodernato al fine di conseguire la conformità ai requisiti previsti nel regolamento della rete Ten-T" ma astenendosi da dare indicazioni sul tipo di governance da adottare. Per Sofo si tratta di "un riconoscimento importante da parte della commissione europea che indica inequivocabilmente la strada da seguire per il futuro dell'aeroporto Tito Minniti, cioè quella dell'ammodernamento e del potenziamento. D'altronde il recente inserimento dell'intera Statale 106 nel Ten-T e l'apertura della Ue alla realizzazione del Ponte sullo Stretto rendono chiaro che il destino naturale dello scalo aeroportuale reggino è quello di hub per tutta l'area dello Stretto".
Secondo l'eurodeputato la politica di depotenziamento portata avanti negli anni scorsi è stata dunque miope e in controtendenza rispetto ai progetti europei. "Perseguendo la logica della sostenibilità economica nel breve periodo - afferma - si è perso di vista non solo il ruolo sociale di questa infrastruttura in termini di coesione territoriale ma ci si è dimenticati anche di analizzarne il ruolo in prospettiva sulla base dei progetti europei in cantiere. Grazie a questa interrogazione - conclude Vincenzo Sofo - ora possiamo mettere un punto fermo dal quale partire e consentire alle nostre istituzioni regionali e nazionali di programmare gli investimenti necessari con la consapevolezza di poter trovare nella Commissione europea un partner per il rilancio di questa infrastruttura."