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Cronaca Santa Teresa di Riva

Aggressione al Mammamia beach, arrestato “il guerriero” Francesco Saporito

Dopo 48 ore di serrate indagini finisce al carcere di Gazzi il maestro di arti marziali che con un violento pugno ha ridotto in fin di vita un giovane a Santa Teresa di Riva e poi lo ha abbandonato al suo destino. Gli inquirenti: “Pericolosità sociale fuori dal comune”

The warrior. Il guerriero. Così si fa chiamare Francesco Saporito. Il maestro di arti marziali è stato arrestato oggi pomeriggio dai carabinieri del comando provinciale di Messina perchè ritenuto responsabile dell'aggressione che ha ridotto in fin di vita la notte del 23 luglio il giovane Gianluca Trimarchi, ora ricoverato in prognosi riservata al Policlinico di Messina.

In quarantotto ore i carabinieri hanno ricostruito i fatti e hanno arrestato il trentenne per “lesioni personali gravissime” con l’aggravante di aver agito  per motivi abbietti e futili. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina su richiesta della Procura.

La misura cautelare costituisce l’epilogo della rapidissima attività investigativa, condotta dai militari delle compagnie di Messina Sud e Taormina ed avviata in seguito al gravissimo episodio verificatosi lo scorso 23 luglio, quando Gianluca Trimarchi, intento a trascorrere la serata insieme ad un amico nei pressi della struttura balneare “Mammamia Beach” del comune di Santa Teresa di Riva, è stato aggredito con un pugno che lo ha fatto rovinare in terra causandogli delle gravissime lesioni. Il ragazzo, originario di Forza d'Agrò, è tutt'ora in coma.

Come pubblicato su MessinaToday il giorno dopo l'aggressione, Saporito aveva scritto nel suo profilo facebook di colluttazioni da cui si era dovuto difendere. Profilo facebook che è stato successivamente oscurato.

Le indagini avviate immediatamente  hanno consentito di ricostruire una dinamica diversa, accertando le responsabilità di Saporito quale autore dell’aggressione, appurando non solo che il colpo inferto alla vittima ha attinto una zona vitale del corpo ma anche che si trattava sicuramente di un soggetto che conosceva e praticava le arti marziali, per la forza con cui il colpo era stato impresso.

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“In particolare - socondo gli inquirenti - gli elementi acquisiti, a seguito dell’attività investigativa svolta dai carabinieri, hanno consentito di ritenere, al di là di ogni ragionevole dubbio, che Saporito sia l’autore dell’aggressione e come si evince dal provvedimento cautelare, “la sussistenza di gravissimi indizi di reità per le lesioni gravissime inferte alla vittima la cui vita è stata concretamente messa in pericolo”. Di certo - secondo gli investigatori -  tenuto conto della zona vitale attinta dal colpo, della evidente forza utilizzata per fare cadere il giovane per terra e fargli sbattere violentemente la testa sul manto stradale, delle conseguenze riportate e dei danni irreversibili provocati, al punto che Trimarchi versa tuttora in imminente pericolo di vita, la gravità del fatto, le modalità della condotta, l’allarmante condotta denota, a carico del Saporito una pericolosità sociale fuori dal comune”.

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Per gli investigatori, Saporito, senza alcuna plausibile spiegazione, ha colpito con estrema violenza uno sconosciuto, pur sapendo dal momento che è profondo conoscitore delle arti marziali, gli effetti dirompenti che la sua azione avrebbe potuto comportare sulla vittima. Altrettanto allarmante è stato il dato che il predetto, anziché fermarsi e prestare soccorso alla vittima, si sia preoccupato di fornire, nell’immediatezza, una versione dei fatti di comodo per allontanare da sé ogni sospetto, riferendo di essere stato aggredito e nascondendo ai carabinieri il gesto compiuto.

Dopo le formalità di rito l’arrestato è stato portato al carcere di Gazzi.

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