rotate-mobile
Cronaca Cep

Agguato ai parenti dell'ex boss Iano Ferrara, in manette anche il secondo esecutore

Con il nuovo arresto, la polizia ha chiuso il cerchio sul tentato omicidio del gennaio 2016. Alcuni colpi di arma da fuoco ferirono figlio e nipote di Ferrara, ma il vero obiettivo era lo zio. Dietro una storia sentimentale, ma anche la guerra tra clan rivali

La Procura ha chiuso il cerchio sul tentato omicidio a figlio e nipote dell'ex boss del Cep Sebastiano Iano Ferrara, avvenuto nel pomeriggio dell'11 gennaio 2016. A distanza di quasi cinque anni la polizia ha arrestato Massimiliano Campagna, ritenuto il secondo esecutore dell'agguato per il quale lo scorso anno era già finito in manette Tommaso Ferro.

I fatti si svolsero all'incrocio tra via Dell'Essena e Pietro da Messina. Francesco e Gabriele Ferrara, rispettivamente nipote e figlio dell'ex boss e collaboratore di Giustizia Iano, furono raggiunti da alcuni colpi di pistola esplosi dal passeggero a bordo di uno scooter. Nel mirino, secondo quanto stabilito dalle indagini, c'era lo zio Carmelo Ferrara che in quel momento si trovava insieme ai due giovani, riuscendo però a proteggersi dai proiettili che ferirono invece i due ragazzi.

Le indagini,furono condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina. L' escussione di testimoni, accertamenti ed operazioni di captazione permisero, oltre che di ricostruire l’evento delittuoso, di individuarne il movente che portava a ricondurre il tutto ad un attrito sorto a causa di una relazione non gradita tra lo stesso Iano Ferrara ed una parente di Tommaso Ferro, arrestato il 2 aprile 2019, a poca distanza dal fratellastro Raimondo Messina, considerato tra gli ideatori dell'agguato. Il rapporto energicamente osteggiato da Ferro, ma approvato e difeso da Carmelo Ferrara. Da qui il tentato omicidio, collocato dagli inquirenti nell'alveo di quelle azioni aggravate dal metodo e dalle finalità mafiose. 

Ma la riapertura dell'attività investigativa ha portato ieri a fare definitiva luce sulla vicenda. Le ulteriori indagini svolte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, hanno evidenziato elementi indiziari, in ordine alla efferata azione delittuosa, anche a carico del 31enne Massimiliano Campagna. L'uomo è stato raggiunto dalla misura cautelare del massimo rigore, così come richiesto dal competente giudice per le indagini preliminari. 

Campagna è stato rintracciato e tratto in arresto nel pomeriggio di ieri dagli investigatori della Squadra Mobile. Dovrà rispondere di tentato omicidio e del porto abusivo di arma da fuoco con aggravante.

L'ombra di una guerra tra clan dietro l'agguato

Del resto, come evidenziato nel provvedimento cautelare - sostengono gli inquirenti - al di là delle ragioni sentimentali che avevano animato Ferro, la compagine malavitosa di riferimento di quest’ultimo, operante nel territorio di Santa Lucia sopra Contesse avrebbe acquistato potere, facendo sparare ad uno dei componenti della menzionata famiglia Ferrara che sul Cep esercitava la propria influenza.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Agguato ai parenti dell'ex boss Iano Ferrara, in manette anche il secondo esecutore

MessinaToday è in caricamento