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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Allarme minori tra droga e dispersione scolastica, cosa succede ai nostri giovani

Non si ferma il dibattito dopo la relazione del presidente della Corte d’appello Sebastiano Neri. L'attenzione sulle periferie abbandonate tra storie di emarginazione e povertà educativa

Aumentano i reati commessi dai minori infraquattordicenni, aumentano i reati contro la persona (violenza, percosse, lesioni ecc..), aumenta la dispersione scolastica. In relazione a quest’ultima sono stati aperti, nell’ultimo anno, 100 procedure per la limitazione o la decadenza della responsabilità genitoriale per evasione dell’obbligo scolastico.

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Stiamo vivendo una fase molto delicata anche come esito delle misure per il contenimento della pandemia. Restano allarmanti i dati sulla povertà economica ed educativa. I minori sono a rischio di reclutamento da parte della criminalità organizzata anche a Messina. È tempo di agire.

Con queste parole, Fabio Costantino, già Garante per l’infanzia e psicoterapeuta commenta i dati emersi all’inaugurazione dell’anno giudiziario sollecitando un più ampio dibattito sulla situazione in città.

Dalla relazione dal presidente della Corte d’appello facente funzioni Sebastiano Neri vengono fuori dati allarmanti. Ecco di seguito cosa ha detto il presidente Neri.

Disagio aggravato dal Covid

La competenza del Tribunale per i minorenni si estende nell’ambito del Distretto della Corte di Appello di Messina e si trova ad operare su un comprensorio di ben 108 comuni nei quali il rapporto dell’intera popolazione minorile è del 6,25% rispetto ai residenti.

Le difficoltà insite in tale dispersivo contesto territoriale sono state negli ultimi due anni enfatizzate dalle condizioni di disagio causate dalla pandemia da Covid19 che, con l’imposizione di restrizioni alla vita sociale ha di fatto limitato anche l’accesso alla ordinaria attività di istruzione e socializzazione determinando così notevoli difficoltà per i ragazzi a relazionarsi secondo i normali canoni della vita sociale.

Periferie emarginate

Lo stato di disagio è stato inoltre aggravato, per analoghe ragioni, anche da un deterioramento delle relazioni endofamiliari e dal depotenziamento della cosiddetta famiglia nucleare, penalizzati dalla progressiva trasmissione intergenerazionale di quello che è un vero e proprio impoverimento educativo, oltre che socioeconomico. Sono, infatti, i giovani delle famiglie meno istruite e meno abbienti che con maggiore frequenza abbandonano gli studi e che, vivendo in ambienti dii periferia emarginata dove non è stato ancora risolto il problema dell’emergenza abitativa, vanno emulativamente alla ricerca di modelli comportamentali deviati che offrono una illusione di “supremazia” contingente.

I quartieri a rischio devianza sono luoghi di grave emarginazione, di povertà educativa, spesso conseguente a livelli ancora alti di dispersione scolastica, in situazioni di ghettizzazione, a cui possono ricondursi i comportamenti di devianza e non è quindi un caso che nel 2012 il Pubblico Ministero presso il Tribunale per i Minorenni abbia formulato 56 richieste di procedure de potestate e ne ha formulate altre 36 nel primo semestre del 2022 il più delle volte motivate per inosservanza dell’obbligo scolastico.

Sempre più numerosi i minori che fanno uso di droghe

Non meno rilevanti devono essere ritenute le devianze che si riscontrano tra i minori di famiglie abbienti laddove il processo di omologazione della devianza si muove sulla aspettativa degli adolescenti di uniformarsi e riconoscersi attraverso la esibizione di beni materiali e di consumo o mediante atteggiamenti conflittuali e competitivi che rivelano una incapacità di relazionarsi correttamente con condotte che non siamo di prevaricazione, minacce e atti persecutori. A tali comportamenti si aggiunge frequentemente l’uso di sostanze stupefacenti che interessa una popolazione minorile sempre più numerosa con incontro perverso di minorenni tossicodipendenti con gruppi di altri minorenni dediti alla spicciola commercializzazione di droga che inevitabilmente alimenta e arricchisce i sistemi di criminalità organizzata.

Protocolli per la prevenzione

In tale contesto di obiettive difficoltà, l’ufficio nel corso degli anni ha operato in una condizione di scarse risorse umane ed organizzative, sia interne che esterne all’ufficio giudiziario, e solo nel periodo di riferimento ha potuto contare sulla copertura di tutti i posti in organico dei magistrati. Nel tempo si è inoltre cercato di superare la mancanza di collegamento e sinergie con gli altri Enti che operano sul territorio attraverso la sottoscrizione di protocolli tesi a sviluppare collaborazioni e sinergie, appunto, per poter coordinare interventi a tutela dei minori e per la prevenzione-rimozione delle cause del disagio e delle devianze nella consapevolezza che solo un coordinamento di tutte le articolazioni dello Stato e del territorio può pensare di mettere in campo tentativi efficaci di prevenzione delle devianze e di recupero di quei minori che già hanno intrapreso quel percorso.

Gli interventi più efficaci si sono rilevati quelli operati presso gli stessi luoghi dove il minore vive (scuola, contesti sportivi, servizi specialistici) attraverso il coordinamento del servizio sociale comunale con i servizi sanitari specialistici e, in particolare, con quelli di neuro psichiatria infantile e di psicologia clinica per la valutazione delle competenze genitoriali verso cui instradare le famiglie e dei profili di personalità individuali.

Aumento dei reati

La complessità delle competenze di giustizia minorile rende evidente che i modelli di organizzazione dell’ufficio giudiziario non possono essere inquadrati soltanto nello schema di valutazione del rendimento quantitativo e di smaltimento dell’arretrato. Tuttavia, i dati statistici del periodo dal 01/07/2021 al 30/06/2022, ci attestano che nonostante il grande impegno che i magistrati hanno continuato a profondere, si è registrato un leggero aumento della pendenza complessiva tanto nel settore civile che in quello penale.

Nel settore civile, la pendenza complessiva aumenta da 948 procedimenti a 1.202 con un incremento del 27% e ciò in forza del fatto che alle 873 sopravvenienze in aumento del 7& sono corrisposte 619 definizioni in aumento del 16% ma inferiori alle nuove iscrizioni. Nello specifico si registra un aumento (11%) delle pendenze in materia di adozioni nazionali, una diminuzione (32%) delle adozioni internazionali, un significativo aumento (51%) dei procedimenti di volontaria giurisdizione, un aumento (14%) dei procedimenti contenziosi ed un aumento (19%) delle misure amministrative.

Da segnalare che l’attività ha subito un incremento anche a seguito delle segnalazioni ex art. 609 decies c.p.p. da parte degli uffici requirenti del distretto ed ha dovuto far fronte alla tutela processuale dei minori con la nomina di un curatore speciale nell’ambito dei procedimenti per responsabilità genitoriale in ossequio ai dettami della Corte Suprema di Cassazione al fine di evitare conflitti di interesse. Con riferimento a quest’ultimo aspetto è stata avviata una interlocuzione con i Consigli dell’Ordine degli Avvocati del Distretto per la formazione di un Albo di professionisti idenei a ricoprire l’incarico di curatore processuale del minore.

Nel settore penale si registra nel complesso un lieve incremento della pendenza del 6% con le pendenze che passano da 79 a 84 con 365 nuove iscrizioni in aumento del 12% e 360 definizioni in aumento del 3%.

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