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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Lipari

Alluvione a Stromboli, al via il potenziamento dei sistemi di monitoraggio

Il capo del Dipartimento di Protezione civile Fabrizio Curcio: "Di prevenzione non si può parlare solo dopo una disgrazia"

"Di prevenzione non si può parlare solo dopo una disgrazia. Gli eventi estremi come Stromboli stanno diventando frequenti. Avremo sempre più spesso temporali pericolosi e dovremo stare sempre più attenti. Scegliere il comportamento corretto può fare la differenza tra la vita e la morte". A dirlo è il capo del Dipartimento di Protezione civile Fabrizio Curcio in una intervista a La Repubblica.

Curcio è appena tornato da Stromboli dopo l’alluvione del 12 agosto causata principalmente dall’assenza di vegetazione dopo l’incendio che ha distriutto la macchia mediterranea in mezza isola.

"Vedere le case riempite di fango è un'esperienza terribile. Non solo per la perdita degli oggetti, ma anche per il pericolo corso dalle persone". Ora "ci sono una settantina di nostri volontari al lavoro, insieme al direttore operativo. Esiste un rischio residuo e se dovesse di nuovo piovere in modo intenso bisognerebbe intervenire. Non abbandoneremo l'isola a sé stessa. È una bellezza nazionale, ma molto delicata".

Riguardo all'attenzione della politica sul cambiamento climatico, Curcio sottolinea che "quasi tutti hanno il tema dell'ambiente in agenda, ma quasi nessuno poi lo approfondisce. In ogni caso, chiunque sia chiamato a governare dovrà farci i conti, anche a livello internazionale". Il tema saprà comunque imporsi? "Ormai è davanti agli occhi di tutti - risponde - Le alluvioni a metà agosto o a inizio autunno ci sono sempre state. Ma non così frequenti. Dall'inizio del mese abbiamo dovuto affrontare una situazione importante al giorno. C'è stata un'alluvione in Trentino il 5 agosto, a Monteforte Irpino il 9, a Stromboli il 12 e due sere fa il forte temporale a sud di Firenze. L'ultimo rapporto Ispra ci ricorda che il 94% dei Comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni o erosione costiera. La natura è bellissima, ma dobbiamo avere rispetto per le sue manifestazioni estreme. Chi ci si è ritrovato dentro conosce quanto siano pericolose e aggressive".

Intanto è stata firmata una convenzione tra Dipartimento della Protezione civile e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) volta a garantire la continuità operativa, seppure in forma sperimentale, delle reti e dei sistemi di monitoraggio vulcanico e di rilevamento precoce di eventi parossistici e maremoti a Stromboli. Tali attività sono fondamentali per un efficace allarme alla popolazione in caso di eventi di questo tipo. Per garantirne l’operatività, l’Ingv ha siglato un accordo con le Università di Firenze, Palermo, Pisa e Torino che partecipano alle attività di monitoraggio e rilevamento.

Il sistema sviluppato a Stromboli dalla comunità scientifica per il rilevamento e l’allarme per esplosioni parossistiche è unico al mondo, e il nuovo assetto organizzativo della comunità scientifica che opera alle Eolie mira all’ulteriore sviluppo del sistema, insieme a quello per i maremoti, con l’obiettivo ultimo di favorire efficaci misure di allertamento rapido e di mitigazione del rischio vulcanico e da maremoto.

La nuova strutturazione vede una rinnovata sinergia tra la comunità scientifica e il Dipartimento della Protezione Civile, ed è utile per potenziare le reti e i sistemi sviluppati dal Laboratorio di Geofisica Sperimentale dell’Università degli Studi di Firenze, di concerto con gli altri atenei. Reti e sistemi fondamentali per l’attivazione degli apparati sperimentali di allarme (early-warning) che a seguito di un’esplosione parossistica o di un maremoto a Stromboli permettono di attivare le sirene.

Nel mese di luglio, il Dipartimento ha installato presso il Centro Operativo Avanzato (Coa) di protezione civile di Stromboli un sistema informatico che, da un lato, acquisisce i dati di monitoraggio dall'Università degli Studi di Firenze e, dall'altro, in caso di un’esplosione parossistica o di un maremoto nel tratto di mare antistante la Sciara del Fuoco, invia un impulso per attivare automaticamente il sistema di sirene gestito dal Comune di Lipari. Il sistema è stato testato, con esiti positivi, lo scorso primo agosto.


 

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