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Cronaca

L'Ars accende i fari sul 118: "Medici quasi tutti volontari, ambulanze senza equipaggio nei giorni di festa"

Il deputato Ignazio Abate annuncia un'interrogazione insieme al collega Carmelo Pace. Il focus sul fondamentale servizio salvavita: "Numeri daa rabbrividire"

La mancanza di personale in servizio sulle ambulanze siciliane è cronica. E Messina non fa eccezione. Sulla vicenda è intervenuto con un'interrogazione il deputato regionale della Dc Ignazio Abbate, insieme al collega Carmelo Pace. Abbate accende i riflettori sul numero di medici e infermieri a bordo delle ambulanze che nei giorni festivi spesso restano ferme per assenza dell'equipaggio.

“Da una breve indagine che ho condotto – commenta l’Onorevole Abbate – sono venuto a conoscenza dei veri numeri di un servizio salvavita come quello del 118. E sono numeri che rabbrividiscono. Il 90% del personale infermieristico e il 50% medico è a prestazione aggiuntiva ovvero su base volontaria. Medici e infermieri che lavorano negli ospedali, possono scegliere se continuare o meno il servizio sulle ambulanze del 118 o nei Pte. Un sistema già scricchiolante che crolla totalmente nei giorni di festa quando tante ambulanze restano parcheggiate per la mancanza di medici e infermieri. E’ chiaro che questo non sia un meccanismo accettabile né tollerabile. Ringraziamo sempre la base di volontariato ma, appunto, essa deve rimanere una base non certo costituire la maggioranza del personale. E’ necessario integrare queste figure con altri medici e infermieri interamente dedicati al servizio. Sia esso a bordo delle ambulanze del 118 che nei vari PTE. Per carità ci sono anche delle mosche bianche, ovvero quei PTE dove esiste un organico dedicato. Ma sono solo delle rarissime eccezioni a quella che negli anni è diventata la regola. Non possiamo continuare ad accettare queste disparità tra territori. Tutti i siciliani meritano di essere assistiti alla stessa maniera. Per questo mi rivolgerò pubblicamente all’Assessore Regionale alla Salute in modo che, già all’inizio del suo mandato, possa metterci mano e risolvere questa emergenza chiedendole una relazione dettagliata della gestione del 118 a livello regionale sia sul personale che sulla gestione delle centrali operative che attualmente sono dislocate su quattro capoluoghi di provincia (Palermo, Messina, Catania, Caltanissetta). Chiederò di rivedere l’organizzazione complessiva con sedi operative dislocate in tutte le aziende ospedaliere provinciali per una più proficua collaborazione e per una più razionale offerta sanitaria”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato Pd Calogero Leanza con particolare riferimento alle zone montane. “È una situazione davvero rischiosa per l’assistenza alla salute dei siciliani - afferma il parlamentare regionale del Pd – e il pericolo cresce in quelle zone della regione dove aumenta la distanza con gli ospedali. Penso, ad esempio, alle aree montane della provincia di Messina con comuni, paesi e frazioni nelle quali le primissime cure di un medico, in fase di intervento, possono essere fondamentali per salvare vite. Purtroppo, costantemente casi di cronaca, segnalano come il tempo spesso è un elemento fondamentale, persino nelle città capoluogo”.

“Reputo urgente e non più prorogabile, quindi, che il governo regionale intervenga finalmente in modo risolutivo e che l’assessorato alla Salute provveda a un sostanziale adeguamento del servizio 118 in relazione alla composizione geografica e urbana dei nostri territori, ristabilendo la presenza in modo sufficiente dei medici sui mezzi di soccorso”, conclude Calogero Leanza.  

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