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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Barcellona Pozzo di Gotto

Ambulatorio e anagrafe canina di Barcellona, esplode la guerra dei veterinari

Il caso della cagnolina morta dopo l'intervento di sterilizzazione apre uno squarcio sulla gestione dei medici nel territorio. Le contestazioni della Uil-Flp all'Asp sulle mobilità “anomale” da Patti a Mistretta e Milazzo. Mentre scattano anche le segnalazioni ai Nas e al Ministro della Salute

Doveva essere il ritrovato ambulatorio veterinario comunale. Quello che avrebbe messo a tacere tutte le polemiche dopo le polpette avvelenate ai randagi morti fra gli spasmi nei vicoli di Barcellona.  Applausi, strette di mano, congratulazioni all'Asp di Messina e alla sua capacità di accelerare le procedure rispondendo tempestivamente alle esigenze del territorio.

Peccato che tre giorni fa, Gretel, una cagnolina portata in ambulatorio per la sterilizzazione sia morta senza poter più fare ritorno nella sua Terme Vigliatore. Da quel giorno le sterilizzazioni in ambulatorio sono state sospese. "Solo le sterilizzazioni - ha precisato l'Asp - non la struttura che continua le microchippature e presto riprenderà anche le sterilizzazioni". Parola del direttore generale Paolo La Paglia. A cui  le gravi carenze dell'ambulatorio, ai fini delle sterilizzazioni, erano state segnalate sin dalla riapertura.

I sindacati si sono attivati a seguito delle segnalazioni dei propri iscritti che mettono in evidenza "gravi criticità strutturali, sanitarie e gestionali in riferimento ai locali del presidio di anagrafe canina del distretto di Barcellona, verosimilmente in grado di esporre a rischi sia gli operatori che i pazienti animali da sottoporre alle procedure chirurgiche programmate".

La denuncia è della Uil-Fpl e l'elenco delle carenze è davvero lungo, da far rabbrividire non solo gli animalisti. La bilancia indispensabile per pesare e dunque dosare anestetici è solo uno degli strumenti base di cui l'ambulatorio è sprovvisto. 

A seguire ci sono, anzi non ci sono, acqua demineralizzata, garze, separazione tra zona sterile e zona non sterile, una bombola di ossigeno per le emergenze. Perfino l’autoclave per la sterilizzazione del materiale chirurgico inutilizzata da anni andrebbe revisionata.

Ma le difficoltà sono legate anche all'assenza di procedure scritte relative agli di interventi da effettuare e alla gestione dei rifiuti sanitari. Non è un caso che la Uil-Flp abbia inoltrato le segnalazioni anche ai Nas, al Ministro e all'Assessore della Salute, chiedendo una immediata verifica dell'idoneità tecnico-strutturale e igienico-sanitaria dei locali nonché la revoca immediata dell'ordine di servizio che ha disposto l’“anomala” mobilità di un medico veterinario per metterlo al servizio dell'ambulatorio in questione.

Un caso, quello della mobilità del veterinario all'ambulatorio di Barcellona, che segue ad altri casi di mobilità legati sempre ai medici veterinari e definiti illegittimi dall'organizzazione sindacale. In particolare si fa riferimento allo spostamento di uno specialista nel mese di maggio da Mistretta a Milazzo, salvo poi "lamentare una carenza di prestazioni proprio a Mistretta" mentre altri specialisti avevano comunque precedentemente chiesto la possibilità di essere spostati a Milazzo o Barcellona, istanze queste rimaste inevase.

Secondo il sindacato più di un medico veterinario ha chiesto la mobilità volontaria nelle sedi che l'Asp ha deciso di coprire ma non è stato tenuto in considerazione andando invece a "spogliare" il distretto di Mistretta, "notoriamente il più disagiato della provincia", scrivono il segretario generale Giuseppe Calapai, il responsabile area medica Salvatore Macrì e il responsabile dell'area specialistica Massimo Venza che si chiedono anche come spiegare in termini di ottimizzazioni queste scelte e paventano un danno all'erario per il riconoscimento di rimborsi chilometrici che vengono elargiti per lo svolgimento di progetti obiettivo illegittimi, ma non per lo svolgimento dell’orario ordinario. 

Nel calderone finisce anche il distretto di Taormina dove è documentata una esigenza di 130 ore settimanali di attività, ma che è stato escluso dalle mobilità in ingresso.

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