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Cronaca

Una vita dedicata all'insegnamento e al Pci, San Piero Patti ricorda Antonino Florio

L'iniziativa dell’Amministrazione comunale a trent’anni dalla scomparsa dell’insegnante, politico e poeta

È stata una mattinata di grande commozione quella vissuta martedì scorso alla villa comunale Falcone-Borsellino di S. Piero Patti dove è stata scoperta un’epigrafe in memoria di Antonino Florio, insegnante, poeta e per più mandati consigliere comunale. L’Amministrazione comunale, in occasione del trentesimo anniversario della scomparsa, in collaborazione con l’Istituto comprensivo “Rita Levi-Montalcini”, ha voluto ricordare la figura di questo illustre concittadino che con il proprio impegno in campo politico, sociale e culturale ha lasciato una grande eredità valoriale e morale alla comunità sampietrina.

Florio dopo una vita dedicata all’insegnamento e a una appassionata militanza politica nelle file del Pci, perse la vita il 14 febbraio 1992, a causa di un improvviso malore, nel corso di una concitata seduta del consiglio comunale. Florio, oltre ad essere stato consigliere comunale, aveva ricoperto ruoli nella Federazione comunista dei Nebrodi e nel comitato di gestione dell’USL n. 46 di Patti fino ai primi anni ’90. Alla sua memoria nel 1995 fu intitolata l’aula consiliare.

Ricorrendo quest’anno il trentennale della scomparsa, l’amministrazione sampietrina ha ritenuto doveroso ricordare Florio coinvolgendo gli alunni della scuola secondaria che hanno dedicato un tributo alla sua produzione poetica leggendo alcuni tra i suoi componimenti più belli. Nel corso della cerimonia il sindaco Cinzia Marchello e l’assessore alla cultura Salvatore Pantano hanno tratteggiato la figura di Florio ricordando la dedizione all’insegnamento, la rettitudine morale e l’impegno per i più deboli che contraddistinse la sua attività politica e il suo amore per la poesia coniugato a una grande attenzione per il dialetto gallo-italico sampietrino che studiò e utilizzò per alcuni suoi versi e racconti.

A nome della famiglia Florio è intervenuta la figlia Licia con un ricordo del padre. L’epigrafe in marmo inaugurata riporta la poesia “Sono nato per essere un uomo”, suo testamento politico e morale ed è stata scoperta dalla moglie di Florio, dai figli e dai nipoti: da oggi questi versi potranno essere letti e apprezzati da tutti gli avventori della villa comunale.

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