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Cronaca

Effetto terremoto al Palacultura per l'anniversario del 1908, quei 31 secondi che hanno cambiato la nostra storia

Simulazione acustica di grande effetto e le letture dei giornalisti messinesi delle cronache dell'epoca per l'evento organizzato dal Comune

Effetto terremoto. E’ quello riprodotto ieri al Palacultura per l’evento “Notte Funesta. Cronaca dell’ora in cui si cancellò la storia” organizzato dal Comune di Messina con il coordinamento degli assessori alla Cultura Enzo Caruso e della Protezione civile Massimiliano Minutoli.

Una simulazione acustica di grande effetto per non dimenticare quei 31” della scossa che rase al suolo Messina all’alba del 28 dicembre 1908, il giorno dopo la spettacolare rappresentazione dell’Aida al teatro Vittorio Emanuele, in piene festività natalizie.

L’ora della prima scossa le 5:20'27''. Un terremoto che uccise 100 mila persone in Sicilia e Calabria mentre il 90 per cento della città si sbriciolò come un biscotto: case, ospedali, strade, ferrovie, chiese…

Sul palco del Palacultura le immagini delle macerie scorrevano nel video realizzato nel 2020 a cura di Nico Pandolfino, mentre l’attore Daniele Gonciaruk raccontava l’apocalisse in città a cui si aggiungeva anche il dramma di soccorsi in ritardo e di una tragedia sottovalutata dal governo Giolitti.

“Telegrammi arrivano alla capitale - racconta Gonciaruk -Si sono registrate vittime per il maremoto, Secondo voci il mare si sarebbe innalzato 10 metri, e poi danni al porto e a edifici delle due città dello Stretto. Lì per lì non fu data molta importanza al sisma. Palazzo Braschi a Roma dove risiedeva il presidente del Consiglio Giovanni Giolitti, che era all'epoca del disastro anche ministro dell'Interno, aveva in fatto di terremoti una pratica che portava un po' di freddezza. Le inquietudini sorsero quando si notò che Reggio e Messina non avevano comunicato nulla anzi non rispondevano. Nel corso del pomeriggio altre informazioni periferiche, fecero sempre più intuire che laggiù nello Stretto, nelle due città silenziose doveva essere accaduto qualcosa di tremendo. Le prime informazioni originali giunsero alle 17:23 del 28 dicembre dal tenente di vascello Bellini. In quel lunedì del 28 dicembre 1908, mentre tutta Italia riprende il lavoro dopo le lunghe festività natalizie, anche Giolitti puntuale come sempre, si è messo al lavoro nel suo ufficio di palazzo Braschi, mentre migliaia di vittime giacevano sotto le macerie delle città di Reggio e Messina, e molti sepolti vivi aspettavano i soccorsi. Giolitti sottovalutò l'evento sismico, come si può capire da certi atteggiamenti irresponsabili”.

Sul palco, dopo i saluti del sindaco Federico Basile che ha invitato ad amare la città e a impegnarsi a ricostruirla ogni giorno ieri come oggi, anche l’assessore Enzo Caruso e il vescovo vicario della diocesi di Messina, monsignor Cesare Di Pietro e dieci giornalisti messinesi che hanno letto, 114 anni dopo, stralci delle cronaca dell’epoca che documentavano anche il rischio di vedere cancellata defintivamente dalla cartina geografica la città di Messina.

La serata, condotta dalla giornalista Simona Arena, si è conclusa con un concerto con brani tratti dall’AIDA di Giuseppe Verdi eseguiti dall’Orchestra Sinfonica della Bulgaria, diretta dal M° Orazio Baronello, con la partecipazione di Giulia Greco (Soprano) e Nino Vinci (Clarinetto).

Nel video il brano dell'articolo di Ada Negri letto dalla giornalista Graziella Lombardo e pubblicato sul Corriere della Sera, il 5 gennaio 1909

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