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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Ficarra

Nunziella e l'anoressia che stava per ucciderla: "Nel baratro dopo le prese in giro a scuola, ma ho saputo reagire"

La testimonianza della 29enne, guarita dopo anni di malattia e disturbi alimentari. "A chi vive questo disagio dico di accettare ogni tipo di aiuto"

Le prese in giro dei compagni di scuola, la battuta infelice di un parente. E così per Nunziella si è aperto un baratro, da cui con impegno e fatica è riuscita ad uscire. Un baratro chiamato anoressia di cui la 29enne di Ficarra ha sofferto per anni, un periodo buio che ha deciso di tornare a raccontare, contattando la nostra testata. Una scelta dettata dai tanti casi che quasi ogni giorno parlano di bullismo, bodyshaming e disturbi alimentari. La strada per un cambio culturale è ancora lunga e proprio per questo Nunziella ha chiesto di farsi ancora una volta portavoce per sensibilizzare su una tematica delicata quanto importante.

"Mi sono ammalata a 11 anni - racconta - e tutto è nato da commenti e insulti subiti a scuola. Poi un giorno un parente ha sottolineato che ero in sovrappeso, pensava di fare una battura spiritosa ma per me quelle parole sono state devastanti. Ho iniziato a mangiare sempre meno, via pane e pasta fino a quando il mio unico pasto consisteva in un frutto. A 14 anni pesavo 28 chili, salivo sulla bilancia tre volte al giorno e se il display segnava un incremento di poche centinaia di grammi era una tragedia. La mia famiglia ha cercato di intervenire rivolgendosi alla pediatra e poi a una psicologa, ma dentro di me sentivo di non voler reagire". Per Nunziella le cose si complicano, fino al ricovero in ospedale. "Mi hanno portata d'urgenza al Policlinico - spiega - e durante le cure ho avuto un arresto cardiaco. Poco dopo sono andata ad Ancona in un centro specializzato per disturbi alimentari. Ho deciso di accontentare i medici iniziando a mangiare, ma solo per poter tornare più in fretta possibile a casa. Quando mi hanno dimessa tutto è tornato come prima, un incubo".

Ma in fondo al tunnel c'è sempre la luce. "La forza per reagire - precisa Nunziella - l'ho trovata dentro di me. Ma è stato l'incontro con la mia personal trainer Gabriella a darmi la possibilità di rinascere. Insieme a lei ho iniziato a piccoli passi il cammino anche nel ricordo di mio fratello che nel frattempo ho perso a causa di un incidente stradale. Adesso ho solo l'obiettivo di raccontare il più possibile la mia storia affinché sia utile a tutti quelli che vivono il disagio dell'anoressia. Chiede aiuto, non abbiate paura. Agli altri, familiari e amici in primis, dico di non considerare questi disturbi solo un capriccio e di evitare assolutamente ogni commento anche se fatto in buona fede. Basta una parola per ferire, a me è successo".

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