Appalti truccati per la gestione delle ambulanze, arrestati i fratelli Calderone
I due noti imprenditori messinesi a capo della cooperativa First Aid, al centro dell'operazione della guardia di finanza di Pavia. Al centro un affare da due milioni di euro nell'ambito sanitario
Ci sono anche i fratelli messinesi Antonio e Francesco Calderone tra gli arrestati al termine dell'operazione della guardia di finanza della compagnia di Pavia che ha svelato un sistema di appalti truccati in ambito sanitario in Lombardia. I due noti imprenditori, attivi anche nel settore delle pompe funebri, si trovano ai domiciliari in quanto amministratori di fatto della cooperativa First Aid, con sede legale a Pesaro, ma in pancia al consorzio Ga Scarl con sede a Messina, la cui sede è stata già perquisita dalle Fiamme Gialle.
La misura cautelare dei domiciliari, per i reati di turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture, è scattata anche nei confronti del direttore generale dell’Asst Michele Brait e del il Responsabile unico del Procedimento Davide Rigozzi.
I militari della Compagnia di Vigevano hanno scoperto numerose irregolarità nel bando di gara indetto dalla Asst di Pavia nel 2017, per l’affidamento dei servizi di trasporto in ambulanza svolti da una cooperativa di Pesaro per gli ospedali di Voghera, Vigevano, Mede, Mortara, Casorate Primo, Broni e Stradella. La cooperativa dopo essersi aggiudicata un appalto del valore di circa 2 milioni di euro ha spesso mancato di garantire, già dai primi mesi di operato, il servizio richiesto dall’appalto, creando numerosi e continui disservizi uniti a sensibili ritardi e mancate prestazioni sanitarie, spesso confermati anche da molte segnalazioni pervenute dai pazienti trasportati e dai medici in servizio presso i citati presidi ospedalieri, facendo presuppore l’utilizzo di un numero di autoambulanze e automediche inferiore a quello che era stato contrattualmente previsto.
