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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

In treno con un documento rubato, condannato a due anni

Un giovane siriano è stato bloccato dagli agenti della Polfer con una carta d'identità rilasciata a Bologna di cui era stato denunciato il furto. Voleva raggiungere il fratello che vive nel nord Italia

Con un documento risultato rubato, voleva farsi passare per italiano e raggiungere il fratello che vive nel nord Italia. Si è interrotto a Messina il viaggio di un giovane siriano arrestato dagli agenti della Polfer. Il ventitreenne è stato fermato dagli agenti della polizia ferroviara a bordo del treno Intercity notte in servizio sulla tratta Siracusa-Roma. Gli agenti stava facendo dei controlli  nell’ambito dei servizi di vigilanza della locale stazione, predisposti per prevenire e reprimere eventuali azioni criminose in ambito ferroviario.

Ad insospettire i poliziotti è stata la circostanza che il giovane, pur non parlando italiano ha presentato, per l’identificazione, una carta d’identità rilasciata dal Comune di Bologna su cui erano riportate generalità di un cittadino italiano. Il ragazzo è stato quindi portato in ufficio per accertamenti. 

E' emerso che, per quel documento di riconoscimento, a marzo 2019, era stata presentata una denuncia di furto nel capoluogo emiliano. Di fronte alle evidenze, e grazie all’aiuto di un interprete di lingua araba, questi ha finalmente dato le proprie generalità e spiegato come fosse venuto in possesso della carta d’identità, acquistata da un connazionale al mercato nero in Grecia, per 3.500 euro. Con la stessa, qualche giorno prima, il giovane era riuscito ad imbarcarsi  su un volo da Atene e diretto a Catania con l’intento di raggiungere il fratello a Monza. Il cittadino siriano è stato anche sottoposto a perquisizione personale che ha portato al ritrovamento nel proprio zaino del biglietto aereo.

Il giovane extracomunitario è stato quindi arrestato per il reato di possesso di documento di identificazione falso e di provenienza furtiva e, su disposizione del magistrato di turno, processato per direttissima. E' stato condannato a 2 anni, pena sospesa, e 700 euro di multa. La carta d’identità ed il biglietto aereo, invece, sono stati sequestrati.

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