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Giovedì, 25 Aprile 2024

VIDEO | Operazione antidroga, la cocaina arrivava dalla Calabria: le donne sentinelle per i pusher

L'attività di spaccio non conosceva pause. In cinque mesi di sorveglianza, più di tremila cessioni per un giro d'affari quantificato in circa 50mila euro mensili

Il 'ciclo della droga' era curato in ogni dettaglio: la sostanza veniva nascosta in luoghi di custodia esterni alle abitazioni - come tombini, canalette di scolo, auto abbandonate, anfratti dei muri - e le donne fungevano sovente da vedette a tutela dei pusher. Questi si alternavano secondo un consolidato ed efficiente modello organizzativo composto da figure versatili e legate tra loro da vincoli di parentela.

Fiumi di droga tra Gazzi e Mangialupi, così i nomi di tutti gli indagati

L'attività di spaccio non conosceva pause: gli acquirenti si avvicinavano ai pusher ad ogni ora del giorno e della notte, tanto da poter documentare, nell'arco dei cinque mesi di sorveglianza, più di tremila cessioni per un giro d'affari quantificato in circa 50mila euro mensili. La continuità dei rifornimenti era assicurata da alcuni calabresi, anche loro arrestati, che gestivano i contatti con i vertici del gruppo dei messinesi attraverso cellulari dedicati che garantivano un elevato livello di riservatezza delle comunicazioni. Numerosi sono stati i casi in cui gli investigatori dell'Antidroga sono intervenuti in flagranza per intercettare la droga, mentre in altre occasioni sono state scoperte e sequestrate armi e munizioni ben conservate e perfettamente funzionanti, nella disponibilità del gruppo.

Armi e droga, maxi operazione della polizia fra Gazzi e Mangialupi: 21 arresti

Sono alcuni retroscena dell'operazione antidroga della polizia a Messina: 21 arrestati, di cui sei ai domiciliari, e un 22esimo indagato al momento ancora latitante. Per quest'ultimo è stato disposto il carcere. L'operazione, scattata nella notte, ha visto impegnati oltre cento agenti. Droga e armi i reati contestati a vario titolo. Le indagini, condotte dalla squadra mobile e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, hanno fatto luce su una banda armata e "perfettamente organizzata - dicono gli investigatori - per rifornire di droga, in via continuativa, i consumatori dei quartieri cittadini Gazzi e Mangialupi".

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