Rompe la vetrina di un negozio e ruba 4000 euro, ma le telecamere riprendono tutta la scena
L'uomo è stato arrestato dagli agenti delle Volanti. In manette anche un altro malvivente: aveva nascosto le scarpe rubate sotto il giubotto
Ha preso a calci e a pietrate la vetrina di un negozio per poi entrare e portare via 4mila euro. Per questo motivo un 34enne è stato arrestato dalla polizia dopo che le telecamere di sorveglianza avevano ripreso la scena. Gli uomini delle Volanti ci hanno messo poco ad identificare il malvivente, successivamente sottoposto a perquisizione domiciliare. Nel suo appartamento gli agenti hanno ritrovato il giubbino indossato al momento del furto, nonché piccoli oggetti riconducibili alla scena del crimine, quali una busta del negozio derubato ed infine la somma trafugata, nonché la somma trafugata, nascosta in un cassetto di un mobile a muro, corrispondente a 4.400 euro circa.
Il denaro è stato riconsegnato immediatamente al titolare dell’attività commerciale. Dopo l’arresto, il ladro è stato sottoposto, su disposizione dell’autorità giudiziaria, agli arresti domiciliari, misura adottata anche all’esito del giudizio per direttissima, con l’obbligo per il trentaquattrenne di portare il braccialetto elettronico.
Episodio simile era accaduto qualche prima ora in via Catania. Un 43enne messinese con numerosi precedenti specifici, è stato notato e riconosciuto dagli agenti delle Volanti impegnati. Guardingo, col fiato grosso e un’andatura innaturale, nascondeva sotto il giubbotto qualcosa di ingombrante, che al successivo controllo è risultato essere un paio di sneakers da donna con l’etichetta ancora appesa.
I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che le scarpe erano state asportate subito prima da un esercizio commerciale del centro città. La visione delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza ha confermato la presenza del sospettato nel negozio, che si introduceva ed usciva di corsa pochi minuti dopo col paio di scarpe in mano. I poliziotti lo hanno pertanto arrestato per il reato di furto aggravato e, su disposizione dell’autorità giudiziaria, sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di direttissima che ha convalidato l’arresto. La refurtiva, del valore di 80 euro circa, è stata così riconsegnata al titolare del negozio.