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Cronaca

Ai domiciliari per sfruttamento della prostituzione riceve visite e cerca un telefonino, finisce in carcere

L'aggravamento della misura per le violazioni documentate dalle forze dell'ordine. L'ordinanza eseguita dai carabinieri di Barcellona e Patti

Era ai domiciliari ma riceveva persone e aveva perfino chiesto a un conoscente di procurargli un telefono cellulare munito di una nuova SIM abilitata alla connessione internet. Per plurime violazioni delle prescrizioni imposte dalla originaria misura cautelare, finisce in carcere un uomo arrestato lo scorso 8 giugno. L'uomo era stato arrestato, nell’ambito di un’operazione di polizia, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione aggravati e detenzione ai fini della cessione a terzi di sostanze stupefacenti, in concorso.

A eseguire l'ordinanza emessa dal Gip di Patti, Andrea la Spada, su richiesta di Federica Urban, sostituto procuratore della Procura della Repubblica, diretta da Angelo Vittorio Cavallo, sono stati i  carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Patti, coadiuvati da militari della Stazione di Barcellona Pozzo di Gotto.

Secondo gli investigatori, il giorno stesso nel quale veniva eseguita la prima ordinanza restrittiva, l’arrestato richiedeva, ad una persona di sua conoscenza, di procurargli un telefono cellulare munito di una nuova SIM abilitata alla connessione internet, nonostante fosse stato sottoposto anche al divieto di comunicare con terzi estranei. Il soggetto si intratteneva, inoltre, fuori dal proprio domicilio oltre l’orario concesso dall’autorità giudiziaria e riceveva, presso la sua abitazione, la visita di persone non autorizzate.

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