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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Giardini-Naxos

Ragazzo travolto e ucciso da un'auto, arrestato il conducente: aveva dato la colpa al passeggero

I carabinieri hanno chiuso il cerchio sulla morte di un giovane centauro a Giardini Naxos. I fatti risalgono all'estate scorsa. In manette per omicidio stradale un 26enne che aveva minacciato gli amici affinché non raccontassero la verità

Un 26enne originario di Piedimonte Etneo è stato arrestato dai carabinieri per omicidio stradale. Il giovane è stato ritenuto il responsabile dell'incidente che nel giugno 2020 è costato la vita ad un 19enne di Giardini Naxos, travolto e ucciso da un'auto mentre era in sella al suo scooter. La ragazza che era con lui subì invece gravi ferite.

A prendersi la colpa fu inizialmente un 23enne che dichiarò di essere alla guida dell'auto e venne dunque indagato per omicidio stradale. Ma nel corso di un interrogatorio dello scorso dicembre emerse un'altra verità. Alla guida della vettura c'era proprio l'amico di 26 anni. I carabinieri hanno scoperto che la decisione di indicare l’indagato originario quale autista dell’autovettura coinvolta nel sinistro era stata concertata inizialmente tra i cinque amici in quanto l’unico ritenuto “sobrio”, ovvero non sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti.

Infatti, come appurato dai militari cinque ragazzi, originari di Piedimonte Etneo, quel giorno avevano trascorso una serata a Giardini Naxos frequentando diversi locali e note piazze di spaccio.In particolare sarebbe stato il 26enne, già noto alle forze dell’ordine nonostante la giovane età,  convincere gli altri passeggeri a rendere dichiarazioni mendaci in ordine alla sua responsabilità quale autista, facendo anche leva sul timore suscitato in loro dal suo curriculum criminale. Tral’altro nel corso delle investigazioni è emerso che il giovane non ha manifestato alcuna forma di ripensamento, continuando a negare le proprie responsabilità in ordine all’evento accaduto,esercitando continue pressioni nei confronti degli altri 3 passeggeri rimasti a lui fedeli e minacciando di ripercussioni violente uno di loro, arrivando finanche a paventare una spedizione punitiva nei suoi confronti, per il solo fatto di aver leggermente cambiato la versione fornita ai carabinieri sull’evento, ovvero per aver fornito una dichiarazione più “neutra” rispetto a quella iniziale. Dalle indagini sono emersi anche ulteriori particolari sulla dinamica dell’evento, fra tutti la circostanza secondo la quale il conducente dell’autovettura avrebbe addirittura visto sopraggiungere il motoveicolo dallo specchietto retrovisore e ciononostante avrebbe eseguito la manovra per svoltare a sinistra. Inoltre, dagli accertamenti esperiti presso l’agenzia assicurativa che ha emesso la polizza che copriva la RCA verso terzi dell’autovettura è stato accertato che l’indagato aveva avanzato richiesta di risarcimento danni per le ferite subite durante l’incidente quale passeggero.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, grazie al quadro probatorio raccolto dai carabinieri,coordinati dalla Procura della Repubblica di Messina, ha ravvisato indizi gravi, precisi ec oncordanti in ordine alla responsabilità dell’indagato per i reati di omicidio stradale luriaggravato, lesioni stradali pluriaggravate e calunnia, e considerato il pericolo di reiterazionei d reati della stessa specie e il pericolo di inquinamento probatorio, ha disposto per lui la custodia cutelare in carcere e rischia una condanna fino a 18 anni.

Gli altri tre passeggeri sono,invece, indagati in stato di libertà per i reati d i calunnia e favoreggiamento personale. 

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