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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Anche a Messina si alza il grido contro l'articolo 177 del Codice degli appalti

Lo sciopero davanti la Prefettura dei lavoratori dei settori acqua, gas, luce e igiene. L'appello al Prefetto per scongiurare esuberi e licenziamenti

Anche a Messina si è tenuto lo sciopero nazionale contro l'applicazione dell'articolo 177 del Codice degli appalti. Davanti alla Prefettura si è alzato il grido di sindacalisti e dipendenti che invocano l'intervento delle istituzioni per scongiurare una grave crisi occupazionale nel settore acqua, gas, luce e igiene. Il sit-in è stato organizzato da Cgil, Cisl e Uil dopo i tempi previsti della procedura di raffreddamento durante i quali non è stato ricevuto nessun riscontro da parte del Ministero competente.

Con la scadenza derivata dalle varie proroghe e stabilita al 31.12.2021 - si legge nella nota -  le aziende concessionarie sono obbligate ad esternalizzare l’80% di tutte le attività oggetto di concessione, anche nei casi in cui le attività vengano svolte direttamente dal proprio personale, destrutturando così un servizio essenziale e fondamentale per l’intero paese, oltre a mettere a forte rischio decine di migliaia di posti di lavoro. Esprimiamo preoccupazione rispetto alle conseguenze sociali e le ricadute occupazionali che ne scaturirebbero, ed è per tale motivo che il sindacato ha proposto di abrogare l’intero articolo, ovvero escludere dal 177 i servizi pubblici essenziali, oppure, in alternativa di prorogare fino alla fine del PNRR l’esclusione dei settori ad oggi interessati, anche in attesa che si pronunci la Corte Costituzionale nel merito. È forte, infatti, il rischio di generare, a causa della dismissione di interi settori, esuberi, lavoro povero, e disservizi per i cittadini in una fase di grande depressione economica.

Circa 150000 lavoratori in tutta Italia, e tanti di essi nel territorio di Messina, sono a rischio, così come i servizi all’utenza e l’inevitabile lievitazione dei costi in bolletta.

"Chiediamo al prefetto di Messina - si legge nella nota dei sindacati - di far proprio il documento di queste segreterie, ascoltando le ragioni che ci hanno portato a manifestare – come nel resto d’Italia – sotto il palazzo prefettizio e facendosi latore presso il governo nazionale della grave emergenza occupazionale e sociale che deriverebbe dalla scellerata applicazione dell’art. 177, con particolare riferimento al territorio metropolitano di Messina, già fortemente compromesso dal punto di vista della crisi economica e sociale".

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