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Cronaca

I dipendenti comunali contro l'amministrazione Basile, assemblea infuocata a Palazzo Zanca

Carenza di organico, mancati aumenti e blocco assunzioni: le rivendicazioni dei lavoratori durante l'incontro con i sindacati questa mattina nel Salone delle Bandiere

Dipendenti comunali sul piede di guerra con l'amministrazione Basile. Un'assemblea infuocata quella che si è tenuta questa mattina a Palazzo Zanca nel Salone delle Bandiere, organizzata da Fp Cgil, Uil Fpl, Csa e Silpol per rivendicare le spettanze maturate negli anni 2021 e 2022 a tutt’oggi non corrisposte. 

"I dipendenti comunali, tra mancati rinnovi contrattuali nazionali e un' inflazione a due cifre, hanno salari al limite della sostenibilità e, dal 2008 ad oggi, il loro potere d’acquisto si è fortemente abbassato! Il Comune di Messina negli ultimi anni ha risparmiato milioni di euro per il blocco del turnover e i dipendenti, a causa dei pensionamenti, sono passati da 2.000 agli attuali 1.000 e con un’età media di 57 anni. Questi risparmi sono stati destinati al Piano di Riequilibrio per pagarsi i c.d. debiti fuori bilancio!", scrivono in una nota. 

"Una carenza di organico del 50% di quella che sarebbe dovuta essere la dotazione organica stabilita dal DM 18 Novembre 2020 “Rapporti medi dipendenti-popolazione validi per gli Enti in condizioni di dissesto per il triennio 2020- 2022”, che individua il numero di un dipendente ogni 120 abitanti e che nel 2020, l’ex Sindaco De Luca , non si sa per quale ragione, ha tagliato da 2029 dipendenti a 1381 (n°648 posti di lavoro persi per i giovani messinesi!). Meno dipendenti meno costi per il Comune ma più lavoro a parità di salario sui rimanenti dipendenti che si sono dovuti fare carico della quota di lavoro dei dipendenti in pensione!", proseguono. 

"Nel 2022, l’attuale Sindaco Federico Basile ha portato l'organico strategicamente da 1381 dipendenti a 1570 - in violazione del TUEL 267/2000 - in modo che potesse così bandire i concorsi pubblici. Il tutto senza un confronto con i dirigenti e sindacati che motivasse questa scelta e indicasse quali profili professionali fossero necessari per migliorare i servizi comunali, anche alla luce dei finanziamenti dei vari PON e del PNRR. Ad aggravare la situazione al Comune di Messina è il numero insufficiente dei Dirigenti più volte denunciato dai sindacati a seguito delle scelte da parte dell’ex Sindaco De Luca oggi l’attuale Sindaco Federico Basile, con una scelta in controtendenza, con l’art. 110 del TUEL, ne ha nominati tre ad “intuitu personae”!", sottolineano. 

"Messina è l’unico Comune d’Italia che non ha le Posizioni Organizzative! Ricordiamo che sono state annullate dall’amministrazione De Luca e non più istituite, nonostante le continue promesse, dell’attuale Sindaco Federico Basile.Questa Amministrazione, sventolando ai quattro venti quanto realizzato, non ha gratificato i veri protagonisti che hanno permesso il raggiungimento dei decantati risultati , cioè i dipendenti comunali che con il loro impegno lavorativo, hanno dimostrato competenza e professionalità. Il Sindaco Federico Basile, in “continuità” con l’ex Sindaco De Luca ,dimostrando oggi , nella nuova carica istituzionale, scarsa empatia con chi ha contribuito al buon funzionamento dell'Amministrazione, ha deciso di mettere a concorso 341 posti, senza alcuna riserva per gli interni| ed ha pensato bene di non fare le cosiddette PROGRESSIONI VERTICALI per nessuno; progressioni verticali che avrebbero dato il riconoscimento a quei dipendenti comunali meritevoli e comunque avrebbero avuto un costo irrisorio da 1000 a 2000 euro per dipendente", spiegano ancora. 

"Progressioni a saldo zero sul numero di posti destinati alle assunzioni esterne! Il Sindaco Federico Basile, in sintesi, ha di fatto mortificato la valorizzazione dei propri dipendenti ed ha negato la legittima progressione di carriera. Per vessare ancora di più i dipendenti, i Contratti Decentrati vanno a rilento, non vengono applicati a causa di divergenze sull’applicazione di alcuni istituti contrattuali tra i dirigenti, la Segretaria Generale ed il nuovo Direttore Generale. Il Dr Salvo Puccio una volta insediatosi, aveva fatto intravedere una soluzione positiva in tempi brevi, tanto da programmare insieme ai Sindacati un crono-programma dei pagamenti e delle cose da fare, con date certe che facevano ben sperare per il CONTRATTO DECENTRATO 2022 con le relative liquidazioni già maturate per poi passare ad aprile al Decentrato 2023 definendo una nuova parte giuridica ed economica.", chiariscono ancora. 

"I contendenti non rinunciano a fare un passo indietro, anzi il Ragioniere Generale, non si sa a quale titolo o dietro indicazioni da parte di qualcuno, si permette di entrare nel merito di alcune interpretazioni contrattuali che bloccano i pagamenti che altri dirigenti rispettando il proprio ruolo, assumendosene la responsabilità piena, ritengono invece di dovere liquidare! Alcuni dipendenti a tutt’oggi attendono che vengano erogati le indennità oggetto della contesa tra i dirigenti mentre tutti i dipendenti aspettano che vengano erogati la PRODUTTIVITA’ 2021 e tutto il SALARIO ACCESSORIO 2022!", aggiungono. 

"Questa Amministrazione, invece, per quanto riguarda l’obbligatorietà o la facoltà di applicare una norma a favore del Sindaco, del Vice Sindaco, degli Assessori e del Presidente del Consiglio non ha avuto un attimo di perplessità nell’applicare (a carico del Bilancio Comunale!) l’aumento delle loro indennità! Il Comune di Messina non ci ha pensato un attimo e da subito ha fatto partire gli aumenti, così il Sindaco da 5.466,00 è passato a 9.434,00 euro per poi passare dal 01/01/2023 a 11.462,78 che dal 01/01/2024 diventeranno 14.284,71, mentre quando si trattano spettanze per i dipendenti tutto diventa complicato! Non era obbligatorio ma una scelta discrezionale!
Una scelta, ovviamente, a favore degli Amministratori che nel giro di pochi mesi si vedranno triplicare le loro indennità, qui nessun dubbio interpretativo o etico/morale, tutto regolare!", concludono. 

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