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Cronaca

Intercettazioni telefoniche inutilizzabili, assoluzione e restituzione dei beni per Bonaffini-Chiofalo

Lo ha deciso la Corte d’appello di Reggio Calabria. Nel 2015 il tribunale di Messina li aveva condannati con pene dai 3 anni e mezzo ai quattro anni

Tutti assolti perchè il fatto non sussiste. Lo ha deciso la Corte d’appello di Reggio Calabria per gli imprenditori Gaetano Chiofalo, Domenico Chiofalo, Sarino Bonaffini e Angelo Bonaffini a cui veniva contestato dalla Dda il reato di intestazione fittizia di beni per le operazioni di cessione di quote societarie delle Srl Pescazzurra, C&B Immobiliare e della Immobiltre.

Nel 2015 il tribunale di Messina li aveva condannati con pene dai 3 anni e mezzo ai quattro anni. La sentenza viene appellata, nelle more interviene la prescrizione. La Corte d’Appello dichiara la prescrizione ma conferma la confisca. I difensori fanno ricorso in Cassazione che annulla con rinvio la sentenza alla Corte d’appello di Reggio Calabria. Ieri, accogliendo l’eccezione difensiva dei legali Carlo Autru Ryolo, Nino Favazzo, Maurizio Cacace, Giuseppe Donato e Salvatore Silvestro, che contestavano in particolare l’utizzabilità delle intercettazioni telefoniche che rappresentavano l’unica prova a carico degli imputati, la Corte ha pronunciato assoluzione revocando anche il provvedimento di confisca e disponendo la restituzione dei beni.

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