False attestazioni per salire in graduatoria, Atm licenzia tre operatori d’esercizio

Sono tre gli operatori di esercizio licenziati dall’Atm con una delibera del Consiglio d’Amministrazione dello scorso 27 luglio e assunti con l’avviso di selezione pubblica per la formazione della long list. Due avevano ottenuto il posizionamento utile in graduatoria grazie a delle autodichiarazioni con le quali attestavano di aver svolto attività che consentivano l’attribuzione di un punteggio premiale, che, poi, al successivo controllo operato dall’Azienda, si sono rivelate mendaci, poiché gli stessi, in realtà, non avevano mai svolto il servizio così come attestato sotto la propria responsabilità. Un altro dipendente, invece, aveva attestato la

permanenza in capo allo stesso di tutti i requisiti anche generali per l’assunzione, mentre in realtà nel frattempo era decaduto dalla graduatoria stessa, per il venir meno di un requisito previsto dal bando a pena di decadenza. Ricorrendo tutti i presupposti per il licenziamento per giusta causa ed essendo i lavoratori ancora nel corso del periodo di prova, l’Atm ha ritenuto quindi di risolvere con effetto immediato i rapporti di lavoro in conseguenza della evidente gravità dell’accaduto.

«Tali lavoratori - si legge in una nota dell’azienda trasporti - con le loro dichiarazioni mendaci hanno conseguito in loro favore l’assunzione, impedendo a chi ne aveva realmente diritto di poter essere legittimamente assunti all’esito di una selezione pubblica».

L’Azienda ha già annunciato che nei prossimi giorni provvederà a presentare alla Magistratura un esposto sui fatti accaduti per la verifica dell’eventuale rilevanza penale ed è pronta a porre in essere tutte le azioni giudiziarie necessarie a tutela della sua immagine e del patrimonio aziendale.