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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Autostrade, il Cas dopo il report di Migliorino: "Criticità normali passati 50 anni, ma nessun rischio collasso"

Il Consorzio replica all'ispezione ministeriale sulla sicurezza di A18 e A20. I primi risultati del monitoraggio sui viadotti dopo l'analisi delle università di Messina, Enna e Catania. In arrivo nuove limitazioni e verifiche strutturali. "Adottare tutte le prescrizioni significherebbe paralizzare l'intera rete"

I viadotti delle autostrade A18 e A20 sono ammalorati, ma non a rischio collasso. E' quanto accertato dal Cas dopo uno studio condotto dalle università di Messina, Enna e Catania sullo stato delle due arterie. Di fatto si tratta di una contro relazione a quella ministeriale condotta dell'ispettore Placido Migliorino che aveva evidenziato diverse criticità su viadotti e gallerie giudicate pericolose

Il Consorzio, in un comunicato ufficiale, getta acqua sul fuoco riconoscendo le criticità dell'infrastruttura senza però incentivare allarmismi. "Dalle relazioni - si legge nella nota - emerge che gli ammaloramenti di cui si fa cenno nella relazione dell’ing. Migliorino sono quelli tipici di strutture che oggi hanno oltre cinquant’anni di vita, ma essi da soli non sono sufficienti a denunciare uno stato di crisi che fa propendere per il collasso. Occorre certamente un dettagliato rilievo degli stessi, sotto la guida delle istruzioni contenute nelle Linee Guida sui ponti esistenti e delle istruzioni del Manuale di ispezione delle gallerie prima citati. Tali attività sono state comunque avviate dal Cas sui viadotti e nelle gallerie della A18 Me-Ct, della Tangenziale di Messina e della A20 Me-Pa, e quindi se ne attendono le risultanze".

"Adottare tutte le prescrizioni ministeriali significherebbe paralizzare l'intera rete"

Il Consorzio elenca poi gli interventi attualmente in corso e quelli previsti insieme alle nuove limitazioni da far osservare agli utenti. Tra queste c'è la chiusura dell'intera Messina-Palermo al transito dei trasporti eccezionali, esclusivamente in termini di peso. Si tratta di accorgimenti che "consentono di ridurre i rischiper la fruizione dell’autostrada da parte degli utenti, evidenziati a seguito delle indagini strutturali in corso di esecuzione e dell’ispezione ministeriale. Contestualmente - continua il Cas -  è necessario limitare i notevoli disagi legati ad una inibizione al transito di gran parte dell’autostrada che si avrebbero qualora si desse seguito, pedissequamente, a tutte le prescrizioni riportate nella relazione dell’incaricato del MIMS. Infatti, nel caso di applicazione di tutti gli interventi di mitigazione del rischio e delle restrizioni all’uso della carreggiata autostradale, associati alle criticità riscontrate in ogni opera d’arte o componente, contenute nelle risultanze delle ispezioni ministeriali, si verificherebbe la paralisi della rete autostradale, creando, contestualmente, un impatto sul territorio con enormi disagi e pericoli per la viabilità ordinaria".

La nota del Cas

In riferimento alla «relazione, contenente le risultanze delle ispezioni, gli interventi di mitigazione del rischio e le restrizioni all’uso della carreggiata autostradale, che possono essere associati alle criticità riscontrate in ogni opere d’arte o componente», redatta per il MIT dall’ing. Placido Migliorino, che riferisce considerazioni in ordine allo stato di n. 22 viadotti, n. 8 gallerie e n. 5 cavalcavia, sottoposti ad ispezione visiva nel corso dei sopralluoghi dei giorni compresi tra il 15 e 19 marzo scorso, si trasmette di seguito una nota a firma della presidenza, della direzione generale e della direzione tecnica del Consorzio per le Autostrade Siciliane.

In data 30.03.2021, su richiesta di questo Consorzio, con prot. n. 9183 è stata acquisita la relazione del prof. Ing. Francesco Castelli dell’Università Kore di Enna, in data 30.03.2021 con prot. n. 9185 è stata acquisita la relazione del prof. ing. Antonino Recupero dell’Università di Messina e in data 31.03.2021 prot.9369 è stata acquisita la relazione dei professori Ing. Pierpaolo Rossi e Ing. Aurelio Ghersi dell’Università di Catania.

Le attività prodotte dalle citate Università rientrano negli Accordi di Programma stipulati con le stesse nel 2019, ancor prima dell’emanazione delle Linee Guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti (D.M. 578/2020) e del Manuale di ispezione delle gallerie, trasmesso con nota pec prot. n. 14428 del 12.06.2020 che obbligano i concessionari autostradali ad avvalersi dei Centri Universitari per le attività connesse. 

Dalle relazioni emerge che gli ammaloramenti di cui si fa cenno nella relazione dell’ing. Migliorino sono quelli tipici di strutture che oggi hanno oltre cinquant’anni di vita, ma essi da soli non sono sufficienti a denunciare uno stato di crisi che fa propendere per il collasso. Occorre certamente un dettagliato rilievo degli stessi, sotto la guida delle istruzioni contenute nelle Linee Guida sui ponti esistenti e delle istruzioni del Manuale di ispezione delle gallerie prima citati. 

Tali attività sono state comunque avviate dal CAS sui viadotti e nelle gallerie della A18 Me-Ct, della Tangenziale di Messina e della A20 Me-Pa, e quindi se ne attendono le risultanze.

Inoltre, come rappresentato in varie occasioni, è in atto una campagna conoscitiva sui materiali e sui componenti strutturali che intervengono nella valutazione della sicurezza strutturale dei viadotti Tremestieri, Guglielmo e San Filippo della Tangenziale di Messina, sui cavalcavia n. 3 – 4 -13-15-16-20-21-26-27 della A 18 e sui cavalcavia nn. 1, 2, 6, 9, 10, 28, 29, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41 e 42 dell’autostrada A20. I risultati di queste indagini unitamente alle prove di carico previste, saranno utili per eseguire verifiche di sicurezza strutturale dei vari componenti strutturali e per avere in futuro memoria dei valori attuali delle caratteristiche meccaniche dei materiali e della risposta statica e dinamica dei ponti.

È appena il caso di rilevare che dalle risultanze delle indagini effettuate sui cavalcavia 3 e 4 si è proceduti alla loro demolizione ed è in corso di ultimazione il progetto esecutivo per la ricostruzione.

Questo Consorzio, acquisite le relazioni predisposte delle Università, in attesa dei riscontri delle indagini strutturali, sui materiali in corso di esecuzione e delle prove di carico richiamate, per quanto attiene i viadotti, ha previsto di attuare interventi di dissuasione del transito nelle porzioni perimetrali degli impalcati, in prossimità delle travi di bordo, su tutti i viadotti della A/20 (ad esclusione del viadotto Furiano) oggetto delle ispezioni ministeriali effettuate dall’incaricato ing. Placido Migliorino, mediante la posa in opera di tutta la segnaletica necessaria per indirizzare il traffico in corsia unica centrale. Detti interventi, proposti nella relazione del Prof. Recupero (UNIME) e dei proff. Ghersi e Rossi (UNICT), oltre a ridurre i carichi verticali gravanti sugli impalcati, consentono “…di ridurre indirettamente la velocità…”, impedendo di fatto la possibilità di sorpasso, salvaguardando le “…barriere di sicurezza e i cordoli…” ed evitando così “…l’installazione di un'altra barriera.”. Non è stato previsto alcun intervento di dissuasione del transito nel viadotto Furiano in quanto nella relazione del prof. Recupero non sono state evidenziate “…nell’immediatezza, problematiche legate alla sicurezza del manufatto.”

Proseguono intanto tutti gli interventi di eliminazione nelle tratte di piccole porzioni di copri ferro potenzialmente in pericolo di crollo, a mezzo di accordo quadro stipulato con imprese di fiducia dell’Amministrazione e gli interventi programmati di manutenzione delle strutture dei cavalcavia e viadotti della rete. Per fugare ogni dubbio sulla sicurezza dei manufatti, i viadotti oggetto di ispezione saranno sottoposti a prova di carico con le azioni di norma NTC2018 incrementando il carico in maniera controllata. Tale operazione sarà preceduta e seguita da prove di identificazione dinamica, così come eseguito nel sovrappasso 1 della tangenziale di Messina in località Larderia.

Altra limitazione che si è prevista di attuare è l’inibizione al transito ai trasporti eccezionali, esclusivamente in termini di peso, secondo le prescrizioni del Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento di Attuazione, nell’intera tratta autostradale A/20. 

Con riferimento, invece, alle gallerie oggetto di ispezione ministeriale, questo Ente, esaminata la relazione del Prof. Castelli, ha deciso di attendere l’esito delle verifiche e delle indagini, attualmente in corso di esecuzione, in tutte le gallerie della rete autostradale di competenza del C.A.S. avendo dato priorità alle verifiche sulle gallerie di cui all’ispezione dell’ing. Migliorino. 

Le suddette determinazioni adottate dall’Ente, sulla scorta delle indicazioni contenute nelle relazioni prodotte dalle Università incaricate, consentono di ridurre i rischiper la fruizione dell’autostrada da parte degli utenti, evidenziati a seguito delle indagini strutturali in corso di esecuzione e dell’ispezione ministeriale. Contestualmente è necessario limitare i notevoli disagi legati ad una inibizione al transito di gran parte dell’autostrada che si avrebbero qualora si desse seguito, pedissequamente, a tutte le prescrizioni riportate nella relazione dell’incaricato del MIMS. Infatti, nel caso di applicazione di tutti gli interventi di mitigazione del rischio e delle restrizioni all’uso della carreggiata autostradale, associati alle criticità riscontrate in ogni opera d’arte o componente, contenute nelle risultanze delle ispezioni ministeriali, si verificherebbe la paralisi della rete autostradale, creando, contestualmente, un impatto sul territorio con enormi disagi e pericoli per la viabilità ordinaria.

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