Bypass Boccetta, slitta ancora la decisione sull'apertura: resta il nodo viabilità
Il sopralluogo tecnico del pomeriggio non è servito alla fumata bianca. In ballo l'inizio dell'ultima tranche dei lavori sul viadotto Ritiro: occorre decidere se farlo adesso o rinviare a fine estate. Preoccupano gli effetti sul traffico durante esodo e controesodo
La bretella Boccetta è pronta, non serve neanche il collaudo. Ma se le prime auto ci transiteranno tra poche ore o solo dopo l'estate non è ancora stato deciso. In ballo, infatti, ci sono gli inevitabili effetti alla viabilità che il nuovo cambio di percorso sul viadotto Ritiro provocherà. Su questo punto nel pomeriggio, dopo la riunione dello scorso 14 luglio, si sono confrontati i vertici del Cas e le forze dell'ordine in un sopralluogo tecnico proprio sul ponte la cui ricostruzione è ormai alle battute finali. Nessuna fumata bianca, i vigili del fuoco hanno chiesto al Consorzio Autostrade maggiori ragguagli sul piano viabile con particolare riferimento ai casi di emergenza, ottenuta la documentazione si deciderà. Da quanto trapela, lo stesso Cas vorrebbe evitare ulteriori rinvii e procedere alla demolizione dell'ultima parte di impalcato e alla contestuale apertura del nuovo bypass con la conseguente chiusura dello svincolo di Giostra. Dall'altra parte la Prefettura preferirebbe spostare a dopo l'estate considerando il traffico derivante dall'esodo e dal controesodo e gli eventi estivi in calendario, concerto dei Pinguini Tattici Nucleari e processione della Vara su tutti.
Domani, come annunciato stamane dal presidente del Cas Filippo Nasca, è atteso un nuovo confronto a Palazzo del Governo al termine del quale dovrebbe già arrivare il responso.
Quando scatterà l'ultima fase dei lavori, come detto, chiuderà infatti lo svincolo di Giostra per i veicoli provenienti da Palermo e sarà necessario percorrere il tratto a doppio senso di circolazione tramite il bypass Baglio. Nello stesso momento sarà realizzato un altro bypass a Boccetta che permetterà l'uscita dalla tangenziale. Per le auto in entrata a Giostra e diretti verso sud sarà obbligatoria l'uscita a Boccetta. Non sono previste modifiche al percorso in direzione Palermo.
Uil: "Sul Ritiro solo cinque operai e stipendi ancora non pagati"
Intanto, sulla questione interviene ancora una volta la Uil. Il sindacato punta il dito sui ritardi rispetto al cronoprogramma riveduto più volte. “I lavori per la realizzazione del Viadotto Ritiro rimangono un’enorme chimera che sta causando disagi e danni incalcolabili alla collettività messinese e, contestualmente, pesantissime ripercussioni ai lavoratori “superstiti” della Toto costruzioni. Infatti, come più volte denunciato dalla nostra organizzazione sindacale, al netto degli annunci roboanti e degli strombazzati cronoprogramma, sistematicamente smentiti e ridicolizzati dai fatti, la realtà relativa al cantiere del Viadotto Ritiro è sempre più drammatica. I fatti concreti ci dicono che, per esempio, nella giornata odierna (17 luglio), sui circa 30 lavoratori ancora alle dipendenze della Toto costruzioni nel cantiere in questione, erano presenti soltanto 5 operai. Ma l’aspetto ulteriormente urticante della vicenda è rappresentato dal fatto che, nonostante i reiterati impegni, i lavoratori della Toto costruzioni attendono il pagamento di ben due mensilità arretrate con le gravi conseguenze sociali del caso. Così hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Messina-Palermo.
“Ancora una volta, pertanto, nel denunciare questa situazione assurda ed inaccettabile chiediamo al Cas, committente dell’opera, e alla Toto costruzioni di dare risposte concrete sia in merito all’immediato pagamento degli stipendi dei lavoratori che sui tempi reali di chiusura dei lavori per la realizzazione del Viadotto Ritiro. E’ del tutto ovvio che, allo stato, sono, ancora una volta, assolutamente farlocchi i tempi, annunciati qualche giorno fa, per la conclusione dell’opera. E’ mortificante ed inaccettabile che Messina e la sua provincia debbano ulteriormente subire questa pantomima caratterizzata da chiacchiere vuote e senza alcun rispetto per la collettività nell’incredibile silenzio delle Istituzioni” hanno così concluso Ivan Tripodi e Pasquale De Vardo.