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Cronaca

Accoglienza bimbi ucraini, tra solidarietà e rispetto della legge: Prefettura in stato di allerta

Da Palazzo del Governo il monito al rispetto delle linee guida per tutelare i minori non accompagnati che scappano dalla guerra. Devono essere rappresentanti da un tutore legale e ospitati in strutture accreditate dalle istituzioni

Da un lato il sentimento della solidarietà, dall'altro la legge. Due cose che devono viaggiare in parallelo, soprattutto quando si tratta di minori, ma in un momento delicato come quello della guerra, il rischio che prevalga la confusione c'è. Per questo è massima l'attenzione della Prefettura sugli arrivi dei bimbi ucraini in città,  affinchè la macchina dell'accoglienza funzioni secondo regole stabilite. Da qui l'emanazione di linee guida da parte di Palazzo del Governo basate sulla legge già in vigore.

Già dopo l'arrivo nei giorni scorsi di dieci bambini, portati a Messina dalla colonna umanitaria attivata dalla Chiesa Ortodossa, le istituzioni hanno acceso i riflettori sul rispetto di tutte le procedure. Si tratta spesso di minori arrivati in città senza genitori, seguiti da accompagnatori già accanto a loro nell'istituto in cui erano ospitati e che una volta arrivati in Italia non vogliono comprensibilmente allontanarsi continuando a fare le loro veci. Una competenza che invece, secondo quanto previsto dalla legge italiana, spetta in toto ad un tutore legale che viene nominato direttamente dalla Procura. I bambini devono poi essere ospitati in strutture già censite dalla Prefettura e dotate di tutti i confort previsti. E proprio in merito a quest'ultimo aspetto, forte è stato il richiamo al rispetto delle norme partito dallo stesso Palazzo del Governo, un monito indirizzato anche a tutte le associazioni che in queste settimane si stanno prodigando per mantenere in moto la macchina dell'accoglienza. Ecco perchè sulla questione era intervenuto in passato anche il garante dell'Infanzia Angelo Costantino che sui recenti arrivi non vuole dichiarare dichiarazioni, ma fa sapere di aver già riferito tutto quanto di sua conoscenza alle autorità competenti. "Sui bambini ucraini - ha spiegato Costantino -  come su tutti i bambini che scappano dalle guerre vale il principio della massima tutela e della massima prudenza per evitare ulteriori sofferenze a questi piccoli. Non mi resta che richiamare al rispetto della legge".

In serata altri 19 bambini, sempre con il tramite della Chiesa Ortodossa, saranno in Sicilia. La loro destinazione è il Catanese tra Calatabiano e Mascali, dove il sindaco Luigi Messina ha spiegato a Messina Today di avere dato disponibilità inoltrando le direttive della prefettura di Catania che chiaramente corrispondono a quelle in vigore nel Palazzo di Governo messinese. I bambini poi verranno accolti da alcune famiglie del luogo che già in passato, per motivi diversi dall'emergenza causata dalla guerra, avevano curato l'affido temporaneo. Nella fattispecie, sarà comunque necessaria l'iscrizione dei nuclei familiari ospitanti nell'albo per gli affidi gestito dalla prefettura. 

"Il nostro compito è salvare i bimbi dalla guerra - spiega Marìka Monforte presidente dell'associazione Arca senza confini - una volta arrivati in Italia saranno le istituzioni a decidere come procedere in base alla legge. Noi abbiamo informato tutti gli organi competenti del nostro viaggio dettato dal sentimento di solidarietà e dalla necessità di salvare più vite possibile".

L'allarme dell'Associazione Magistrati: "Bimbi a rischio sparizione o sfruttamento"

Sulla necessità di gestire l'arrivo in Italia esclusivamente tramite lo Stato si è espressa anche l'Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia, sottolineando il rischio che i minori possano essere a rischio di sfruttamento o possibile sparizione senza un adeguato controllo di tutte le procedure. Per scongiurare la possibilità che si perdano le tracce dei piccoli, il presidente Cristina Maggia invita tutti coloro che si occupano dell'accoglienza a fare riferimento a Prefetture, Questure e Forze dell'Ordine per indirizzare agli uffici di Procura della Repubblica per i Minorenni le segnalazioni di tutte le presenze dei minori ucraini che si trovino in Italia, privi di entrambi i genitori.

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