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Cronaca

Il bando della Messina Servizi e il ricorso per il limite d'eta, Lombardo: "Nessun obbligo di assunzione"

Il presidente della partecipata spiega cosa accadrà dopo l'annullamento della selezione da parte del tribunale del lavoro di Messina. "Per il ricorrente la possibilità di accedere alla valutazione dei titoli", ha detto. Adesso la palla passa alla commissione provinciale

Il polverone sollevato dall'annullamento del bando di concorso della Messina Servizi che offriva la possibità solo ai soggetti di età compresa fra i 18 e i 40 anni di partecipare rischia di risolversi in un buco nell'acqua. Dopo il pronunciamento della sezione lavoro del Tribunale di Messina che ha accolto il ricorso proposto dall’Avvocato Santi Delia, la partecipata che gestisce i rifiuti in città, non sarà tenuta ad assumere comunque il ricorrente. A voler ridimensionare la questione è il presidente della Messina Servizi, Pippo Lombardo. 

"Adesso per il ricorrente verranno presi in esame i titoli - spiega Lombardo - ma qualora non dovesse possedere i requisiti necessari noi comunque non saremo costretti ad assumerlo". La commissione provinciale dovrà quindi valutare la posizione del soggetto e rimodulare il punteggio anche in base a reddito e situazione familiare. "Se questa persona si troverà in una posizione utile, in base anche agli altri parametri, allora procederemo", sottolinea. 

Secondo il tribunale la discriminazione del limite d'età volta a limitare la platea di partecipanti, comunque, viene meno per la legge Bassanini che "consente la possibilità di introdurre dei limiti anagrafici principalmente nei rapporti che si instaurano con contratto a tempo indeterminato e, che per propria natura, necessitano di un’idoneità al servizio da svolgere per parecchi anni", ha scritto in una nota l'avvocato Santi Delia.  

Nel bando in questione, risalente al 2019 e relativo all'assunzione di 150 operatori, il contratto è a tempo determinato. La limitazione, comunque, resta legata al tipo di mansione a cui sono destinati gli operatori.  A spiegare la clausola anche l'Assessore all'ambiente Dafne Musolino che, in una nota congiunta con Pippo Lombardo, avevano motivato la limitazione perché "il tipo di attività da espletare che, come chiunque può immaginare e comprendere, richiede una prestanza fisica che mal si concilia con un’età più avanzata e, trattandosi di assunzione a tempo determinato, non è nemmeno possibile che il personale assunto e non in grado di svolgere adeguatamente le proprie mansioni possa essere adibito ad attività diverse", si legge. 

A prescindere, quindi, dal tipo di contratto, la limitazione era legata in ogni caso al tipo di lavoro. "Si ribadisce, infine, che nessun principio meritocratico (nella specie peraltro individuato esclusivamente alla situazione reddituale e familiare, che ha determinato i punteggi attribuiti ai partecipanti) è stato violato e, che il limite dell’età era stato inserito nel bando che, come già detto, non mai stato impugnato, con conseguente salvezza della sua graduatoria e dei contratti stipulati con gli aventi diritto", concludono. 

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