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Cronaca

La concessione del Palacultura a privati, richiesta di revoca del bando

I consiglieri Russo e Calabrò hanno sottolineato alla Patrimonio Spa cosa non va

Arriva la richiesta di ritiro dell'avviso pubblico per l'assegnazione a titolo oneroso del Palacultura. L'avviso ha per termine il 30 settembre dopo l'ultima proroga. La richiesta alla Patrimonio Spa e all'amministrazione comunale è dei consiglieri del Pd Antonella Russo e Felice Calabrò. 

"La prima motivazione, di primaria importanza - sostengono i due esponenti politici - è legata alla finalità dell’affidamento a privati, che non si comprende esattamente quale sia dalla lettura dell’avviso pubblico, così come prorogato. Invero l’ente che ha pubblicato tale avviso, vale a dire la società Patrimonio Spa, ha trattato e considerato il Palacultura come fosse un qualsiasi immobile che ricade all’interno della sua gestione, e che – per motivazioni di natura economica – va affidato a privati. Ci si dimentica, forse, che l’immobile in questione è denominato Palacultura, proprio perché destinatario di iniziative di natura culturale e di spettacoli che il Comune di Messina intende offrire alla cittadinanza. Non sfuggirà alla società Patrimonio Spa che sono tre le associazioni culturali che nell’auditorium del Palacultura organizzano spettacoli di altissimo livello – la Filarmonica Laudamo, l’Accademia Filarmonica e l’associazione Bellini – e garantiscono circa 70 eventi culturali l’anno, con una previsione di partecipazione di pubblico molto elevata; tanto che gli spettatori che nell’ultima stagione hanno assistito agli spettacoli ivi organizzati sono stati circa 14.000. Ma esistono anche altre associazioni che hanno già prenotato le sale del Palacultura e vanno anch’esse tutelate. Inoltre, tale struttura è rimasta l’unico contenitore culturale comunale in città, tranne il teatro Vittorio Emanuele; quindi è fondata la paura che il mondo culturale che utilizza questo fondamentale spazio, comprese tutte le varie associazioni musicali che lo vivacizzano, rimanga in futuro estraneo all’utilizzo privato del Palacultura, e certamente Messina non può permetterselo". 


Altra motivazione riguarda la gestione delle sale di pubblico spettacolo che finora sono state concesse alle scuole cittadine messinesi, anche per svolgervi consigli di istituto, vista la cronica carenza di aule dei pubblici istituti cittadini. "Nessuna previsione in tal senso, e nessun vincolo è previsto per le agevolazioni agli istituti scolastici cittadini. E’ facile prevedere che un affidamento a privati, in assenza di alcuna relativa previsione nel bando di gara, non possa consentire più alcuna agevolazione agli istituti scolastici pubblici cittadini - concludono i due consiglieri - che invece finora la gestione pubblica comunale ha garantito. L’affidamento a privati anche del punto ristoro non richiede in alcuna parte del bando la necessaria predisposizione di tutti gli atti amministrativi propedeutici al rilascio del certificato di prevenzione incendi".

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