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Cronaca Barcellona Pozzo di Gotto / Via Madia Vittorio, 35

Carcere Barcellona, uno dei due detenuti colpisce ancora

Un agente di polizia penitenziaria finisce al Pronto soccorso per la rottura del setto nasale. A pochi giorni dall'incendio. Il sindacato Cosp racconta di un'altra giornata difficile

Ancora un'aggressione all'ex ospedale psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto e sempre da uno dei due detenuti che la scorsa settimana avrebbe scatenato l'incendio.

Incendio all'ex Opg di Barcellona 

Lo scrive il sindacato Cosp segnalando che un ispettore della polizia penitenziaria è finito in ospedale per sospetta rottura del setto nasale. Il segretario nazionale Cosp Domenico Mastrulli scrive che l'organizzazione aveva avvisato l'amministrazione centrale e regionale ma Barcellona è un caso disperato.

"Uno dei due detenuti ancora a Barcellona in attesa di altre mete penitenziarie per futili motivi ha sferrato con veemenza un pugno sul volto di un Ipsettore del Corpo della Polizia Penitenziaria - si legge - tanto che il dipendente ha dovuto fare ricorso, una volta soccorso dai colleghi,a lle cure del Pronto soccorso per sospetta rottura del setto nasale,ma siamo in attesa di notizie dall’Ospedale per la eventuale prognosi e diagnosi corretta. Per quanto di nostra conoscenza, i reclusi di cui abbiamo abbondantemente segnalato la drammatica situazione barcellonese, avevano già nei giorni scorsi e  nelle ore precedenti dato il meglio della loro selvaggia criminale posizione all’interno del carcere infastidendo e colpendo atri reclusi o chiunque per loro fosse ostacolo di cammino avevano anche nella giornata precedente già provato ad appiccare il fuoco ai materassi" ma nulla sarebbe stato fatto secondo il delegato nazionale Cosp Lillo Lettiero Italiano che punta il dito contro l’attuale amministrazione e la gestione sicurezza del penitenziario. 

Intanto uno dei due reclusi, uno è già stato trasferito, resta ancora nella struttura barcellonese.

Il carcere di Barcellona - ricorda il Cosp - conta più di 200 detenuti, la Polizia Penitenziaria circa 160 unità in totale, è in sotto organico, mancano almeno 60 unità per far fronte alle diverse emergenze che lo stesso Penitenziario per collocazione geografica e strutturale richiede. "Non siamo qui – continua Mastrulli – a richiedere responsabilità o la testa di qualcuno ma siamo invece qui a sollecitare maggiore sicurezza per i lavoratori tutti e maggiori garanzie contrattuali fino ad oggi disattese".

Attesa la convocazione dal ministro di Giustizia Alfonso Bonafede. 

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