Berlusconi assolto, Ruby: "Ho fatto bene a credere nella giustizia"
Termina così un’altra tappa giudiziaria su uno scandalo che ha coinvolto anche Messina dove la giovane Karima El Mahroug, ancora minorenne viveva prima di essere “notata” da Fede in un concorso di bellezza
Silvio Berlusconi assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari nel processo milanese Ruby ter. Lo hanno deciso i giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano dopo una camera di consiglio durata circa 2 ore.
La sentenza chiude un processo durato sei anni in cui la procura di Milano accusa il leader di Forza Italia di aver pagato - a partire dal novembre 2011 e fino al 2015 - circa 10 milioni di euro alle giovani ospiti di Arcore per essere reticenti o mentire durante i processi Ruby e Ruby bis sulle serate di villa San Martino. Un’accusa da cui l’ex premier si è sempre difeso parlando di “generosità” per ricompensare chi si è visto rovinare la vita da un’inchiesta giudiziaria presto esplosa sulla stampa.
Termina così un’altra tappa giudiziaria su uno scandalo che ha coinvolto anche Messina dove la giovane Ruby, ancora minorenne viveva prima di essere “notata” da Emilio Fede in un concorso di bellezza nel messinese. Ruby era stata affidata ad una casa famiglia, dopo una delle sue tante fughe dalla casa dei genitori a Letojanni trovando poi lavoro anche in un centro estetico, Nail Art, in pieno centro. Quando andò via fu denunciata dalla titolare, Ester Fragata, che l’accusò di averle rubato un bracciale.
Sentita allora dagli agenti, Karima – difesa dall’avvocato Alessandro Billè - raccontò che in quel centro le si chiedeva di andare oltre il semplice massaggio con i clienti e raccontò anche episodi di violenza sessuale lieve da parte di un avvocato che invece è stato poi assolto mentre per la titolare del centro – accusata di tentativo di induzione indebita alla prostituzione - ci fu la declaratoria di prescrizione in Cassazione ma è rimasta la condanna al risarcimento dei danni.
"Ho fatto bene a credere nella giustizia". Sono oggi le prime parole pronunciate da Karima El Marough, nome d’arte di Ruby, dopo l'assoluzione decisa dai giudici del tribunale di Milano nel processo Ruby ter.
"Non c'è amarezza, è il nostro sistema giudiziario, noi abbiamo lavorato con profonda convinzione e le prove dal nostro punto di vista conducevano assenza alcun dubbio a fatti di corruzione - afferma il procuratore aggiunto di Milano Tiziano Siciliano - Restiamo convinti delle false testimonianze e della corruzione".