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Cronaca

A come amministrative, S come speranza: lettera dopo lettera il 2021 a Messina che lasciamo senza rimpianti

Emergenze, storie e protagonisti di dodici mesi appeni trascorsi dalla A alla Zeta

Ci sono avvenimenti che segnano un intero anno, e tornano automaticamente alla memoria quando si tenta di fare un bilancio. Fatta salva, ovviamente, la perversa discriminante della soggettività, che per alcuni fatti ci spinge a operare una selezione “faziosa”, ora censurandoli ora enfatizzandoli, a seconda della compatibilità con i nostri disegni o, perlomeno, con la personale visione della realtà. 

VIDEO | Il 2021 in cinque minuti

Questo 2021 è sembrato un anno da archiviare in fretta, non solo per la Sicilia e i siciliani ma per il mondo intero: tutto è ruotato ancora una volta attorno all’emergenza pandemica. 

Ripercorriamo mese per mese, l’anno che sta per concludersi e gli eventi che lo hanno caratterizzato dalla A alla Z, scusandoci se qualcosa abbiamo “rimosso”. Aggiungete pure, voi lettori, quello che ci è sfuggito.

A come amministrative. Quelle che ci sono state ad ottobre e soprattutto quelle che ci saranno al Comune di Messina in primavera se il piano, anzi i piani, del sindaco De Luca - sempre più ai ferri corti con il consiglio comunale - non subiranno variazioni. Volti nuove e riconferme storiche come quelle di Tatà Sanzarello e Bartolo Cipriani nei comuni chiamati alle urne ad ottobre. Solo una donna conquista lo scranno più alto, Giusy La Galia, in corsa da sola a Gioiosa Marea. Ma il capitolo donne è aperto anche in città, a Messina, dove la vicesindaco Carlotta Previti ha già ricevuto l’investitura “quasi” ufficiale del primo cittadino candidato sia alla presidenza della Regione che al consiglio comunale. Una investitura che dovrà fare i conti con mille ostacoli. (leggi l'articolo)

B  come bambini. E’ emergenza. Tentati suicidi, episodi di autolesionismo, malattie, genitori e figli che si sono persi per sempre in un crescendo di casi che ha visto un’impennata del 60 per cento di patologie a fronte di strutture non adeguate ad accogliere casi urgenti. L’allarme lanciato a novembre dal Garante per l’Infanzia, nel corso di un convegno organizzato per fare il punto sui servizi territoriali, ha chiuso un anno costellato da notizie di cronaca con ragazzine in coma etilico finite in ospedale ma anche indagate per lesioni e bullismo per un fidanzatino conteso, fino alle accuse più pesanti a 22 ragazzi, baby gang di Barcellona Pozzo di Gotto, finita sotto la lente del procuratore Andrea Pagano con l’accusa di associazione a delinquere, estorsioni, violenze e perfino sequestro di persona. (Leggi l'articolo)

C come cronaca. Quella che non vorremmo mai raccontare, che scriviamo con le mani che tremano, come il suicidio-omicidio di Mariolina Nigrelli che si è tolta la vita e ha impiccato sua figlia in un giorno di primavera, ma anche quella del piccolo Giulian di appena due anni a Savoca. Ma anche C come la cronaca che vorremmo invece approfondire, raccontare meglio, non vederla bruciare in poche ore incalzati dal tempo e dalla tirannide dei social che hanno stravolto il mondo dell’informazione. A volte ci riusciamo, altre volte meno.  E chi ha doppiato da un pezzo i vent’anni e ha visto redazioni palpitare, ha vissuto scariche di adrenalina per le grandi inchieste, se ne rammarica e comprende chi vuole scappare dal desk, da Internet, temendo che il giornalismo sia morto perché non ci sono più pronti soccorsi o aule di tribunali dove stazionare: vacilla la grinta, la ricerca, le suole delle scarpe sono sempre meno consumate. C’è solo abbondanza di notizie e una fatica enorme a selezionarle. 
 
D come differenziata ma anche come denunce. Quelle per l’errato conferimento dei rifiuti che a Messina in tanti si ostinano a non voler differenziare. Non passa giorno senza che l’occhio indiscreto delle telecamere installate in città becchi qualche zozzone. De Luca ha parlato di ottomila persone sconosciute all’anagrafe tributaria e “recuperate” da maggio, quando è iniziato il porta a porta, fino a settembre. Altri ottomila saranno censiti a breve. Una città a tratti inguardabile con mini discariche a macchia di leopardo e zone franche ancora da “educare”. Ma i numeri danno le prime soddisfazioni: si è già superato il 60 per cento della raccolta differenziata. (Leggi l'articolo)

E come Eolie. Vulcano in particolare. L’isola eoliana tiene con il fiato sospeso gli abitanti che almeno per Natale sono tornati nelle loro case dopo l’ordinanza di evacuazione parziale firmata dal sindaco Marco Giorgianni, per l’aumento dei livelli delle emissioni di gas tossici legati all’attività vulcanica. I fenomeni hanno cominciato a manifestarsi già in estate allertando vulcanologi e Protezione Civile che ha disposto un livello di allerta giallo. Il presidente della Sicilia Nello Musumeci ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale a scopo precauzionale, per ridurre il rischio.

F come Fenapi. Il patronato creato dal sindaco di Messina Cateno De Luca. Si dovrà aspettare il 10 gennaio per conoscere il verdetto del giudice monocratico Simona Monforte sul processo che vede coinvolto il sindaco in quello che il pm ha definito un “disegno criminoso” per frodare il fisco e per il quale ha chiesto 3 anni di carcere. (Leggi l'articolo)

G come Gioele e Viviana. Si chiude con una archiviazione l’inchiesta della Procura di Patti sulla morte di Viviana Parisi e il suo figlioletto di 5 anni. Le bare della deejay e del suo bambino una accanto all'altra in chiesa, a distanza di 15 mesi dal ritrovamento dei corpi, hanno commosso tutta l’Italia e lasciato una grande amarezza per le conclusioni che la famiglia non è disposta ad accettare: suicidio-omicidio. (leggi l’articolo completo)

H come Hotel. La svolta dell’Hotel Riviera di viale della Libertà: dopo decenni di abbandono la struttura dell’ex Provincia è stata acquistata dall’Università di Messina per ospitare gli studenti. Ma h come i tanti Hotel in vendita. Nonostante la progressiva ripresa del settore turistico italiano, dopo la prima ondata di crisi sanitaria, il numero di alberghi in vendita sul portale immobiliare di Idealista sono 23. Tanti, troppi, complice soprattutto la pandemia che ha messo in ginocchio il turismo al punto da costringere molti operatori a chiudere l’attività. E si trovano soprattutto a Taormina, perlopiù requisiti dalle banche. Ma la difficoltà è trovare acquirenti, al punto che in qualche caso si è pensato di affittare agli stessi proprietari ai quali è stato requisito. Resta il problema di fondo: money. 

I come isole pedonali. Scusate se l’argomento non ci appassiona. Guerre per pedonalizzare mille metri per millevetrine in via di mille per appena mille ore l’anno, sembrano finalizzati solo a fare lo scioglilingua in una città che ha il record di inquinamento acustico e caos automobilistico, dove i camion passano ancora nel cuore della città e le piste ciclabili sono fantasma così come i parcheggi. Messina è già tutta un’isola pedonale.  Calpestata con cura da decenni. (Leggi l'articolo)

L come lutti. Quelli improvvisi, che hanno sconvolto la città. L’ultimo in ordine di tempo, il 6 dicembre, con la morte del giovane imprenditore Nino Cucinotta. Scorrendo la homepage l’occhio si è imbattuto sulle tante foto di abbracci, sorrisi, e poche righe dense di amore da chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene. Immagini scattate prima che la morte inghiottisse tutto, così come accaduto a novembre con il musicista Melo Mafali, portato via dal Covid. Ancora prima Olga Cancellieri, vittima di un incidente stradale, il metereologo Samuele Mussillo entrato e uscito dalle nostre case con il suo "grazie di cuore e arrivederci", il prof Felice Irrera, scrittore latinista e storico docente di latino e greco al Maurolico che ha lasciato in sospeso l’ultima grande opera di rilettura del sommo poeta Dante Alighieri. Il nostro pensiero va a tutti loro, ma anche ai voti meno noti in città che per breve tempo hanno occupato la cronaca ma per sempre hanno lasciato un vuoto immenso nelle loro famiglie. (Leggi l'articolo)

M come mare o meglio affaccio a mare. La città aveva bisogno della demolizione del teatro in Fiera per scoprire che dietro c’era un altro pezzo di litorale. Una “scoperta” per tanti con l’orizzonte… Stretto che hanno spinto sulla necessità di rivedere lo sfortunato progetto dell’autorità portuale (tre appalti su tre bloccati) di ricostruire il teatro, che ha conosciuto bel altri progetti e speranze. Nel frattempo restano le macerie e la promessa di un concorso di progettazione aperto a tutti per riqualificare dall’Annunziata al Boccetta. Ne riparleremo a maggio.

N come Natale. I tempi sono difficili per tutti ma il Comune di Messina era riuscito a mettere in piedi un programma con duecento eventi, prova generale di un piano di rinascita che nelle intenzioni del sindaco dovrà durare tutto l’anno e che punta a valorizzare le eccellenze locali ma anche a trascinare in città grandi nomi del panorama nazionale. I concerti bloccati dalle misure del governo per contrastare la pandemia, saranno riproposti nei prossimi mesi. 

O come ospedali. Con la loro gestione in chiaroscuro, ma anche come ostetricia.  Al Policlinico non si è solo chiusa l’era del Centro Nemo Sud che ha spaccato la città con una polemica chiusa in poche settimane senza riuscire a chiarire fino in fondo se la chiusura del centro Nemo è stata una perdita o la sua apertura un abuso mantenuto per tanti anni. Dimenticato, cancellato, con la facilità con cui la città rimuove da sempre le battaglie che si intesta per fare spazio a quelle nuove che si susseguono a raffica: il 118 con le sue carenze sotto gli occhi di tutti ma rispolverate con la morte di Olga Cancellieri, o lo stop agli interventi al seno per il mancato accreditamento al Policlinico dove non c’è stata neanche la delicatezza di disdire per tempo gli interventi.

P come parto. Il mese di dicembre si è aperto con una tragedia: una donna di Mistretta ha partorito in autostrada, nel tragitto per raggiungere l’ospedale, ma il bimbo non ce l’ha fatta. Da anni si discute sui servizi sanitari da Medioevo di un territorio, i Nebrodi in particolare, dove non si può partorire in sicurezza. Si nasce per strada. Alle volte il cielo aiuta. Altre volte no. La tragedia che si è consumata ha precise responsabilità politiche e gestionali, con passerelle e indignazioni che durano il tempo di un’altra tragedia.

Q come quartieri. Dopo undici anni di pressioni politiche al Comune di Messina e alla Regione Sicilia, l’ipotesi di “scorporamento” da Messina delle ex XII e XIII Circoscrizioni, per fare comune a sé, resta sospeso. Il nuovo comune che si chiamerà “Montemare” e comprenderebbe da Ortoliuzzo ad Acqualadrone, comprese le Masse, la zona di Campo Italia e Gesso, fino ad arrivare a  Pizzochiarino, aspetta ancora il referendum. Di certo, il comitato non demorde.

R come Risanamento. Sotto gli occhi del ministro per il Sud Mara Carfagna, arrivano le ruspe per abbattere le baraccopoli. Resterà nella storia della città l’immagine del sindaco De Luca che all’Annunziata avvia le operazioni azionando il braccio meccanico sul tetto di una delle tante casette che presto saranno solo un ricordo. (Leggi l'articolo)

S come speranza. A Natale è d’obbligo. Di certo quello che arriva è meno cupo di quello trascorso. Le istantanee di artisti che arrivano per i concerti in città sono un buon segnale. Che non deve finire però la notte di Capodanno. Ma si può sperare anche nelle elezioni che verranno. In città, come ma alla Regione, sono una occasione importante per lasciarsi alle spalle un passato pesante. Non è difficile riconsegnare a destini impiegatizi certe figure, basta un tratto di penna. Facciamoci questo regalo. Varrà per ogni Natale a venire. 

T come teatro. La riapertura degli spettacoli al Vittorio Emanuele con un cast tutto messinese guidato da Giampiero Cicciò, stavolta nei panni di regista di "Molto rumore per nulla”, è stato l’evento dell’anno. Per un duplice motivo: si è tornati in scena dal vivo dopo il lungo stop per la pandemia ma soprattutto il teatro di Messina ha riscoperto il territorio e i tanti artisti nati e cresciuti sullo Stretto che sono anche artisti riconosciuti per le loro capacità, creatività, originalità e impegno da Federica De Cola a Mariapia Rizzo. I cittadini in fila al botteghino per “Molto rumore per nulla” sono un successo di Giampiero Cicciò ma anche della direttrice artistica per la prosa Simona Celi Zanetti che lo ha voluto, dopo alcune stagioni in cui il teatro ha trascurato i tanti professionisti messinesi. 

U come università. Chi aveva dubbi sullo spirito “sportivo” del rettore Salvatore Cuzzocrea da oggi ha qualche certezza in più. Dopo aver archiviato la stagione Cus dalla gestione della Cittadella universitaria per fare spazio alla partecipata Ssd, con relativo strascico di polemiche finite in tribunale, spunta anche l’accordo tra l’ateneo ed il Comune di Messina.  Palazzo Zanca concederà all’Università e alla Ssd Unime tre impianti per vent’anni a titolo gratuito: il campo di atletica e la piscina Cappuccini, e il campo da calcio Bonanno dell’Annunziata. La delibera di giunta dovrà fare però i conti con un gruppo di società sportive pronte a dare battaglia.

V come Vaccini. Messina si scopre la città più no vax d’Italia (senza i sussulti di piazza registrati in altre città per fortuna) con appena il 75,4 per cento di vaccinati in prima dose e paesi che a stento raggiungono il 50 per cento. Un dato sconfortante che ha visto tra i no vax anche tanti sanitari. Un centinaio quelli che risultano ancora sospesi per non essersi sottoposti alle somministrazioni. Tante le iniziative, molte contestate, dell’Ufficio per l’emergenza Covid per correre ai ripari e potenziare la campagna vaccinale. Ma a minare la fiducia dei cittadini hanno certamente influito alcuni casi che hanno scosso la città come il decesso di due infermieri Antonino Mondo e Giacomo Venuto per i quali è scattata la segnalazione all’Aifa e quello di Augusta Turiaco, la professoressa messinese morta lo scorso marzo dopo aver ricevuto la prima dose di Astrazeneca, come denunciato dalla famiglia. Un caso finito di recente in Parlamento per l'esposto presentato dai familiari della sfortunata docente che hanno chiesto “verità e trasparenza” alla Procura dove i consulenti hanno depositato le perizie che hanno già stabilito correlazioni tra il decesso e la dose del vaccino anti-Covid.

Z come zitti. Quel popolo silenzioso che vive di stenti, ai margini di una civiltà che vuole essere sempre più opulenta, mentre la Caritas documenta un più 44 per cento di nuovi poveri.  E’ un argomento sconveniente da fare sotto l’albero e davanti al panettone. Un argomento sul quale c’è poco da brindare: è rimosso dalle politiche di centrosinistra e da quelle di centrodestra. Nel 2020 la morte di Kristofer su una panchina proprio alla vigilia dello scorso Natale, quest’anno le storie già dimenticate di Dario e Concetta Gioè, assassinata per pochi euro da un altro barbone. Rimuovere i disagi sociali é il principio e l’essenza stessa dello Stato da non confondere né con l’assistenzialismo né con i redditi di cittadinanza. Non sono argomenti da lasciare solo ai preti, perché qui c’é tutta la frattura sociale. Accanto ai grandi temi sull’economia, fra chi rispolvera la questione ponte e riempie la testa di sigle come puc  poc e pnrr,  occorre che i sacerdoti della politica dicano anche cosa prevedono per i poveri. Per quelli che non sanno nemmeno che si vota. Buon Natale a tutti. (leggi l'articolo)

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