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Cronaca

Non recapitavano la posta ma chiedevano i benefit di produttività, quattro indagati

I plichi dichiarati irrecapitabili erano destinati al macero o ritornavano al mittente. La squadra mobile ha fatto una verifica sulle lettere sequestrate e molte sono state recapitate ai destinatari

Sono finiti i tempi del postino che bussa sempre due volte. A Messina c’erano almeno quattro dipendenti che per non fare fatica, davano la posta come impossibile da recapitare facendola finire al macero o da restituire al mittente.

Sono tre funzionari ed un portalettere di Poste italiane i quattro dipendenti  sospesi dall’ufficio per quattro mesi nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla procura di Messina per i  disservizi nel recapito della corrispondenza. I reati contestati sono interruzione di pubblico ufficio e truffa aggravata. I quattro lavorano presso il centro di distribuzione di via Olimpia.

Le indagini hanno permesso di scoprire che dietro il mancato recapito della posta non c’era un semplice disservizio legato al recapito della posta.

Attraverso intercettazioni e sequestri gli agenti della squadra mobile, diretta da Franco Oliveri, hanno scoperto che parte della corrispondenza che doveva essere recapitata finiva per essere certificata irrecapitabile per cui la posta era rimandata al mittente oppure destinata al macero. In questo modo- come emerso dalle indagini- sarebbe stata dimostrata la produttività  e remunerata con benefit da parte di Poste italiana.

Nel corso dell’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Antonio Carchietti, sono stati fatti anche due sequestri di plichi: uno di posta abbandonata da un rigattiere ed un altro di posta avviata al macero o da restituire al mittente. E’ stata fatta una campionatura e 500  plichi sono stati recapitati ai destinatari. Gli accertamenti ricoprono un periodo  compreso tra il 2016 e il 2017. Il provvedimento è  del gip Monica Marino. 

Quello dei ritardi nella consegna della posta è stata una spina nel fianco per Messina, soprattutto negli ultimi anni. Naturalmente se il ritardo della consegna è relativo a una cartolina o a posta privata – peraltro sempre meno utilizzata  – si può forse avere un poco di pazienza. Se però il ritardo, o addirittura la mancata consegna, è relativo a comunicazioni importanti di altro genere, ecco che si crea  un enorme danno. Non sarà facile ricostruire quello arrecato ai cittadini con la mancata consegna di queste buste.

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