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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Fiumedinisi

Caccia illegale e porto abusivo di armi clandestine e munizioni, tre arresti e sette denunce

In carcere un 31enne di Alì Terme, domiciliari per un 44enne di Fiumedinisi e obbligo di presentarsi all'autorità giudiziaria per un ventenne. Le accuse anche di ricettazione. I controlli dei carabinieri anche in località Piano Ladro: dieci uomini sorpresi a cacciare nell'area protetta

Tre persone arrestate dai carabinieri per porto abusivo di armi clandestine e munizioni ed altre sette denunciate all’Autorità Giudiziaria.

In flagranza di reato sono stati arrestati giovedì scorso dai carabinieri di Alì Terme e Fiumedinisi insieme a personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, R.R., 31enne di Alì Terme, P.G., 44enne di Fiumedinisi, entrambi già noti alle forze dell’ordine ed il 20enne D.M., originario di Fiumedinisi, ritenuti responsabili, in concorso, dei reati di ricettazione, detenzione e porto abusivo di arma clandestina e munizioni, nonché attività venatoria fraudolenta.

Nel corso del medesimo servizio, i militari hanno denunciato altre sette persone, residenti in varie località della provincia di Messina, responsabili solo di attività venatoria fraudolenta.

In particolare, nell’ambito di servizi finalizzati al contrasto della caccia di frodo, a seguito di una prolungata attività di osservazione e pedinamento, i carabinieri hanno sorpreso un gruppo di dieci uomini impegnati in una battuta di caccia in località Piano Ladro, area protetta all’interno della “Riserva naturale Orientata di Fiumedinisi”, dove vige il divieto di caccia. Gli accertamenti hanno consentito di chiarire come - per l’esercizio dell’attività venatoria - i tre arrestati utilizzavano un fucile con matricola abrasa e canne mozzate, mentre i sette denunciati altrettanti fucili regolarmente detenuti. Le armi sono state tutte sottoposte a sequestro, insieme a circa 100 cartucce del tipo utilizzato per la caccia al cinghiale. Ai soggetti deferiti in stato di libertà invece sono stati inoltre ritirati cautelativamente ulteriori 20 fucili legalmente detenuti presso le rispettive abitazioni.

Ultimate le formalità di rito, su disposizione del sostituto procuratore, R.R. e P.G. sono stati portati al Carcere di Messina Gazzi, mentre D.M. è stato condotto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari.

Questa mattina i tre uomini sono comparsi dinnanzi al Giudice del Tribunale di Messina, che ha convalidato l’arresto ed ha disposto nei confronti del 31enne R.R. la custodia cautelare in carcere, a carico del 44enne P.G. la misura cautelare degli arresti domiciliari e sul conto del 20enne D.M. l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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