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Caro gasolio, mezz'ora di blocco al porto di Tremestieri | VIDEO

Arriva sullo Stretto la manifestazione di gruppi autonomi di autotrasportatori che lamentano l'aumento del costo del carburante

Bloccato a metà mattinata l'arrivo dei camionisti al porto di Tremestieri. Una manifestazione durata poco meno di trenta minuti circa. E' uno degli effetti in Sicilia della protesta degli autotrasportatori contro il caro gasolio. La situazione intorno alle 11,30 è rientrata con auto e mezzi pesanti che si stanno nuovamente imbarcando verso la Calabria. 

Da mezzanotte i camionisti catanesi si sono organizzati per bloccare il traffico, come in tutta la Sicilia. Camion e trattori si sono riversati nelle strade e autostrade dell'isola, tra Avola, Gela, Termini Imerese, Tremestieri etneo, Catania e a Tremestieri nel capoluogo. Si tratta di gruppi autonomi di autotrasportatori che protestano contro il rincaro dei costi del carburante.

"Stanno bloccando i cittadini, invitandoli a fermarsi. La situazione è ormai incontrollabile, la rabbia degli autotrasportatori per il caro carburante ha portato all'esasperazione: presidi di gruppi autonomi bloccano le strade mettendo di traverso trattori e camion e impedendo a chi vuole transitare di proseguire. - spiega Salvatore Bella, segretario regionale di Conftrasporti Sicilia - Si spera vivamente che oggi all'incontro con il viceministro Bellanova si configuri un'apertura per rasserenare gli animi, mettendo a disposizione fondi adeguati ad aiutare concretamente le imprese a sostenere l'impennata dei costi. Diversamente la situazione non potrà che peggiorare sfociando in una guerriglia sociale con gravi danni anche alla filiera agroalimentare perché i prodotti deperibili non potranno essere spediti. Potrebbero arrivare nelle strade siciliane oltre 10 mila camion".

"Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e l'Assessore Marco Falcone - prosegue - hanno dichiarato che la Regione ha stanziato 10 mln subito spendibili per il recupero parziale del costo per l'attraversamento dello Stretto di Messina e hanno auspicato che il Governo nazionale faccia la sua parte. La nostra categoria ha subito aumenti pari al 30% sia sul carburante sia sul costo del traghetto, non è possibile scaricare sui committenti questi rincari, soprattutto riguardo alla filiera ortofrutticola. Per queste motivazioni chiediamo uno sforzo al governo nazionale per evitare ulteriori peggiori conseguenze", conclude Bella.

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