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Cronaca

Morte Viviana e Gioele, la Procura vieta ai consulenti l'utilizzo dei laser: "Limitazione illogica"

La denuncia del criminologo Carmelo Lavorino e del medico legale Antonio Della Valle. Il 6 marzo è prevista l'ispezione sui resti di mamma e figlio. Gli esperti: "I dispositivi avrebbero consentito analisi molto più accurate"

Come annunciato, il 6 marzo i consulenti della famiglia Mondello potranno vedere i corpi di Viviana Parisi e Gioele Mondello, ma non potranno avvalersi della strumentazione laser che intendevano ad operare. Lo stop all'utilizzo di speciali apparecchi laser è stato infatti imposto dalla Procura, suscitando le ire del criminologo Carmelo Lavorino e del medico legale Antonio Della Valle.

"Nei fatti - precisano i due consulenti - non siamo stati autorizzati ad usare gli strumenti più attuali di fotografia e videoripresa laser: una strumentazione non invasiva e di scansione esterna della superficie corporea – Sistema Artec 3D associata a fonti luminose di particolare efficacia. Però, possiamo filmare e fotografare i corpi con sistemi e strumenti tradizionali. Quindi, filmare e fotografare con videocamere “normali” è possibile, ma non con macchinari Laser... misteri della mente umana ed apoteosi della scienza".

Secondo gli inquirenti, infatti, lo stato attuale dei corpi risente delle operazioni già compiute nell’ambito degli accertamenti tecnici già eseguiti (ad es. le lesività attualmente rilevabili non corrispondono alle condizioni di ritrovamento dei corpi proprio a seguito degli esami e delle operazioni medico-legali già effettuate), non si autorizza l’utilizzo delle apparecchiature indicate nella precedente comunicazione, atteso il rischio di rilevazioni fuorvianti rispetto all’accertamento dei fatti.

Una motivazione che Lavorino e Della Valle criticano aspramente, definendola "illogica, limitativa e pretestuosa  perché non deriva nemmeno da un confronto-dialogo logico o di punto di domanda tra i nostri punti di vista e gli esperti del Pm".

I due esperti si pongono quindi tre interrogativi, sottolineando i disagi a cui andanno incontro vista la limitazione imposta. 

  1.  “Cosa potremmo noi rilevare di così 'strano' o 'ambiguo' con quella strumentazione vietateci e che una normale macchina fotografica non potremmo invece rilevare?”. Risposta: “Forse e giammai alcune non corrispondenze e complanarità tra le lesioni sugli indumenti e le lesioni cutanee! Dettagli speciali che farebbero cadere ipotesi apodittiche? E se così fosse, perché noi non dovremmo potere constatare e/o valutare ciò? Qual è la ratio? Si elimina il contraddittorio?”
  2. “Perché, da cosa e in che modo potremmo Noi essere “fuorviati?”. Risposta: “Forse e giammai da tessuti che diageneticamente avanzati (insieme dei processi chimico-fisici che si verificano all'interno di un sedimento) possono sempre fornire indicazioni e coordinate da correlare ai dati circostanziali e ai fatti perimortem! E perché mai noi potremmo essere fuorviati?”
  3. “Possono gli Inquirenti e i loro Consulenti dirci-imporci-stabilire quello che dobbiamo fare e come pensare, oltre che limitarci sull'operato, sul metodo e sulle nostre inferenze?”. Risposta: “Sicuramente no, il contraddittorio e la scienza hanno altre regole.”

Siamo costretti a dichiarare  - continuano Lavorino e Della Valle - che è inammissibile che in un percorso di conoscenza criminologica siano elisi altri metodi ed altre formule di approccio metodologico, soprattutto riguardo al rilievo ed alla lettura ed all'interpretazione delle prove e delle evidenze forensi e criminalistiche. una visione del genere risulta essere antiscientifica, antigiuridica e autoreferenziale.Ci hanno impedito di portare  dispositivi che hanno come loro obiettivo il focus sui tegumenti e possono, anche in condizioni di tessuti variati nel tempo, ricondurre alla concentrazione degli osservatori su alcune aree che potrebbero essere oggetto di ulteriori approfondimenti diagnostici. Stanno arrivando quei rallentamenti, ritardi, colpi bassi e furbate di vario genere che avevamo sperato che non arrivassero, sicuramente generatori di incomprensioni e di equivoci".

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