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Cronaca Caronia

Il supercriminologo: “Su Viviana e Gioele riparto da zero ma i dettagli parlano chiaro”

A tu per tu con Carmelo Lavorino, l'analista del crimine che ha spulciato fra i misteri di 250 omicidi dal mostro di Firenze al delitto di via Poma. “Il mio segreto? Non bisogna fidarsi di nessuna conclusione ma cercare i tasselli”

Quella di Viviana e Gioele è una "duplice morte equivoca". Così il criminologo Carmelo Lavorino definisce la tragedia di Caronia a poche ore dall'inizio del suo mandato come consulente, nominato dai familiari insieme al medico legale Antonio Della Valle. Gli avvocati di Daniele Mondello, Pietro Venuti e Claudio Mondello, hanno depositato in procura l'incarico al team di esperti ingaggiato con la speranza di imboccare finalmente la strada giusta per arrivare alla verità. 

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A capo della squadra, che inizierà a giorni l'attività di indagine, c'è proprio il dottor Lavorino che con i casi più difficile sembra andarci a nozze. Il criminologo, nativo di Siracusa, ha infatti lavorato ai più importanti fatti di cronaca come quelli legati al mostro di Firenze o ai delitti di via Poma, Cogne e Avetrana, passando per la vicenda ancora irrisolta di Serena Mollicone. Ma quanto accaduto a Caronia lo scorso agosto è una storia a sé, misteriosa e inquietante allo stesso tempo, tanto da spingere gli stessi consulenti della Procura a chiedere altri due mesi prima di arrivare a una conclusione. Ecco perché si ripartirà da zero, ancora una volta. 

Lavorino spiega a MessinaToday il suo modus operandi. "Questo caso è da analizzare con calma senza sottovalutare alcun aspetto la prima fase del lavoro vedrà la raccolta di tutti i dati a disposizione. Successivamente procederemo a ricostruire un excursus storico della vicenda per poi giungere allo studio delle scene del crimine e dei luoghi dell'evento. Teniamo aperto ogni scenario, senza alcuna preclusione. Voglio capire come si sono svolti i fatti e in che ordine, se c'è stata volontarietà o meno. Da tenere presente che alcuni errori sono stati commessi, dalle ricerche troppo frettolose alla decisione di focalizzare l'attenzione sul marito Daniele Mondello".

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Il criminologo sottolinea la necessità di non farsi condizionare dalle ipotesi. "Parlare di omicidio-suicidio è deleterio - precisa Lavorino - così come privilegiare una tesi rispetto ad un'altra. Non bisogna fidarsi di nessuna conclusione che spesso può perfino influenzare il lavoro degli investigatori. Ho lavorato su 250 omicidi mettendo in primo piano i dati scientifici e collaborando con gli inquirenti, farò così anche adesso".

Un metodo di lavoro innovativo, parallelo a quello condotto dai medici legali e dall'etnomologo che operano per conto della Procura. Si ripartirà anche dalle analisi sui resti di Viviana e Gioele. "Nei prossimi giorni - precisa Lavorino - presenteremo istanza per esaminare i due corpi. Sappiamo che del bambino ci sono solo poche ossa, ma a volte basta un dettaglio per aprire un nuovo scenario. Sono abituato a lavorare tenendo conto che da una traccia si possono ricavare almeno sette indicazioni. La mia è una relazione di tipo sistemico, occorre individuare tutti i tasselli e saperli poi collocare nei punti giusti".

Il team, composto anche dallo psicologo Enrico Dellicompagni, i tecnici Marco Petrone e Giacomo Bonaventura e dall'addetto alla sicurezza Tony Carbone, sarà a Caronia tra poco più di una settimana. Intanto, la famiglia continua a sperare di poter giungere più presto alla verità. 

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